WASHINGTON - La maggioranza dei cittadini americani e' contraria alla politica seguita dal presidente, George W. Bush, in Iraq. Secondo un sondaggio dell'Harris Interactive Institute, il 58% degli statunitensi disapprova le scelte del capo della Casa Bianca per la gestione del dopoguerra. (Agr)
A Gianna Nannini piace farsi giudizi suoi: vedere, capire. Le guerre le hanno sempre fatto orrore, e per questo ha sempre cercato di saperne di più per poter dare una mano dove c'era bisogno. Con la guerra in Iraq e la sua fine ha fatto lo stesso: ha cercato un'organizzazione non governativa di cui aver fiducia e a cui affidarsi, ha brigato per avere il visto per la Giordania, è artita: per vedere, per capire. Questo è il diario, scritto con la sua solita impaziente spontaneità della sua nuova breve avventura.
1. Tendenze globali
2. 25 giornalisti uccisi nel 2002
3. L'impunità continua a essere la regola
4. Oltre 700 giornalisti arrestati nel corso dell’anno
5. Oltre 1500 giornalisti aggrediti o minacciati
6. Più di un media censurato al giorno
7. La stampa estera sorvegliata a vista
8. La libertà di stampa minacciata dalla lotta contro i "terroristi"
Alcuni studenti divisi in piccoli gruppi che hanno monitorato durante la guerra in Iraq varie testate di tiratura nazionale, in modo tale da controllare come i fatti venivano esposti dai giornali di sinistra e da quelli di destra.
7 ottobre 2003 - Aidem - Studenti di Comunicazione a Bologna
La cultura statunitense spesso e volentieri non si è allineata con i governi ed è stata caratterizzata da un sentimento di viscerale rifiuto dei conflitti. Ecco una breve rassegna degli americani che hanno scritto la storia della letteratura della nazione oggi governata da George Bush.
Edward Herman, professore emerito della Wharton School, della University of Pennsylvania, è co-autore insieme a Noam Chomsky del testo di riferimento "La fabbrica del consenso". é inoltre autore di numerosi altri libri, inclusi: "The Real Terror Network", "The Washington Connection and Third World Fascism" e "Corporate Control, Corporate Power". Amy Goodman, presentatrice del programma radiofonico Democracy Now, lo ha definito come "uno dei più importanti intellettuali della nazione". I suoi articoli vengono frequentemente pubblicati dalla rivista Z Magazine. Un archivio su Ed Herman è disponibile sul sito www.zmag.org.
Dove sono le «pistole fumanti» di Saddam? La guerra è finita ma ancora non si trovano. Anzi, sempre nuove rivelazioni dei media inglesi stanno fornendo materiale per uno scandalo potenzialmente peggiore del Watergate, se l'America scopre di aver combattuto una guerra in base a una menzogna
Il governo degli Stati Uniti ha lanciato una nuova emittente TV in lingua araba via satellite per l'Irak. I programmi sono prodotti in uno studio, Grace Digital Media, controllato da cristiani fondamentalisti fanaticamente pro Israele. Il nome "Grace" sta per l'abbreviazione "Per Grazia di Dio".
5 maggio 2003 - Russell Mokhiber e Robert Weissman
«Ascolta il rumore della libertà» disse l'uomo della Bbc alzando il telefono sopra la testa prima che il caccia Usa aprisse il fuoco anche su di lui. E il manager si complimentò con la redazione: «Questa guerra sembra la Coppa del Mondo»
La piazza voluta da Michele Serra e il giornale Repubblica lo scorso 15 marzo, ufficialmente “a favore dell’Europa” ma nei fatti a favore del riarmo europeo in vista di una guerra UE contro la Russia, è stata un boomerang.
Presidente del comitato New Weapons Research Group (NWEG), ha analizzato l'impatto delle armi non convenzionali nelle guerre conflitti in Libano, Iraq e soprattutto nella Striscia di Gaza. Le sue ricerche hanno denunciato le conseguenze devastanti delle guerre sulla salute delle popolazioni civili.
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Il complesso militare-industriale analizzato in questo dossier comprende, oltre alle basi militari, anche i punti nevralgici regionali dell'industria bellica. Focalizza anche le collaborazioni accademiche con la NATO e il settore militare.
L'iniziativa del 12 aprile a Ravenna si propone di coinvolgere cittadini, associazioni e movimenti ecologisti per spingere verso una svolta radicale nelle politiche energetiche del Paese.
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