Serve una tv, come quella di cui il premier ha beneficiato nei giorni del dopo-terremoto, che mostri al Paese in diretta continua la sollecitudine e la munificenza del sovrano?
Censura e lobby economiche condizionano l’informazione in tutto il mondo.
Sempre più confltti sono dimenticati e internet non risolve tutto.
Come difendersi e difendere la libertà di sapere ciò che accade nel mondo?
Cosa trova uno studente in internet se fa una ricerca sul “pacifismo”?
Il ruolo strategico di Wikipedia nell’elaborazione e condivisione delle informazioni.
I giornalisti dell'Espresso hanno il merito di non essersi fatti mettere il bavaglio, continuando a scrivere ed informare sul problema del business dei rifiuti in Campania. Ma in Basilicata cosa succede?
14 settembre 2008 - OLA | Organizzazione Lucana Ambientalista
Il pacchetto legislativo sulla sicurezza apre scenari preoccupanti per il nostro paese. Quali principi costituzionali viola? Quale sicurezza si pensa di poter garantire alla comunità?
Ancora troppi gossip nell’informazione ed eccessiva morbosità nella cronaca.
Mentre fuori la paura cresce. Quali responsabilità? Quale sicurezza cerchiamo?
Un pezzo che tratta d'informazione e tocca politica, potere, proteste sociali (come a Pianura); termina col guardare a un altro mondo grazie a un'esortazione risorgimentale.
Si è svolto a Mosca il Congresso del sindacato internazionale dei giornalisti, per ricordare Anna Politkovskaya, per denunciare i silenzi delle indagini, per informare il mondo delle morti taciute degli altri 200 giornalisti. Non solo russi.
Dopo l'apertura della sede Rai in Africa, non si ferma il movimento che chiede un'informazione più attenta ai temi della pace, dei diritti umani e della solidarietà
Sono di particolare importanza i dati di questo studio: “Il “mortality cost” delle emissioni di C02 di uno stabilimento siderurgico del Sud Italia: una valutazione degli impatti sanitari derivanti dal cambiamento climatico”
Un mini-manuale di azioni pratiche. Ogni piccola azione conta. Più persone conosceranno l'appello, maggiore sarà la pressione dell'opinione pubblica sui decisori politici. La parola d'ordine è #NoEuromissili
La guerra senza quartiere tra il blocco a sostegno di Morales e quello a favore di Arce ha finito per lacerare il partito, i sindacati e i movimenti sociali
Oggi in gioco c’è il rischio di una guerra nucleare sempre più vicina con la decisione della Nato di schierare nuovamente gli euromissili entro il 2026. Siamo all’inizio di un’escalation in quanto la Russia agirà di conseguenza. È responsabilità di ciascuno di noi prendere posizione.
17 luglio 2024 - Domenico Gallo, Fiorella Mannoia, Alessandro Marescotti, mons. Giovanni Ricchiuti, Carlo Rovelli, Alex Zanotelli
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