Non rinuncerò al potere. Ma lo eserciterò senza la pretesa di dominare i popoli, la terra, le genti. Ecco: ci viene chiesto di rovesciare il sistema.
E di ripartire dal servizio.
Chi arma chi? Cosa si cela dietro il conflitto sudanese? Relazioni pericolose, rapporti di forza, rigorosamente a suon di armi e accordi con altre numerose potenze internazionali.
Il governo Usa sta gettando benzina sul fuoco attraverso la continua fornitura delle armi usate dalle forze armate israeliane per violare i diritti umani
2 agosto 2014 - Rossana De Simone
Due "vecchi antagonisti" stanno tentando di trovare il modo per assorbire le trasformazioni, che cambierebbero l'ordine regionale, per mantenere le reciproche posizioni di potere.
Il governo dello Stato di Israele, con dichiarazioni, dapprima fatte filtrare all’esterno e poi con dichiarazioni pubbliche di alcuni suoi principali rappresentanti, caldeggia l’uso della propria forza militare per impedire che lo Stato iraniano possa eventualmente dotarsi di armi nucleari trasformando la propria energia nucleare “civile” in “militare”. Ecco come puoi firmare l'appello
9 luglio 2013 - Laura Tussi
Le sanzioni Economiche e sofferenza del popolo iraniano
Sull’intera società iraniana si fanno sentire gli effetti delle sanzioni economiche, da tempo motivate come pressione per indebolire un governo inviso alla comunità internazionale. Esse si configurano sempre come una tremenda pressione prima di tutto sulla popolazione civile.
Le campagne per le elezioni presidenziali hanno sempre svolto ruoli importanti nella scelta delle date per le operazioni militari. Il "momento propizio" per un attacco israeliano contro l'Iran potrebbe essere il prossimo settembre o ottobre, proprio a cavallo della campagna elettorale presidenziale negli Stati Uniti.
Riceviamo dall'USPID (Unione Scienziati per il Disarmo) un interessante documento, redatto dal Consiglio Scientifico e dal Comitato di Coordinamento Nazionale dell'USPID, che invitiamo a scaricare e diffondere ulteriormente. Si tratta di un'importante serie di riflessioni, arricchite dalle necessarie considerazioni giuridiche, su quanto sta accadendo in seguito al programma di arricchimento dell'uranio deciso dal governo dell'Iran, e sulla necessità di evitare un'escalation nel conflitto, per ora solo minacciato, tra Israele (e mondo occidentale) e la repubblica islamica dell'Iran.
18 maggio 2012
Comunicato della Commissione Esecutiva di IPPNW (l'Organizzazione Internazionale Medici per la Prevenzione della Guerra Nucleare)
IPPNW, L'Organizzazione Internazionale Medici per la Prevenzione della Guerra Nucleare ha diffuso una ferma condanna di azioni militari preventive nei riguardi del presunto piano iraniano di sviluppo degli armamenti nucleari
La tecnologia robotica UAV è un’arma che avrebbe bisogno di un nuovo quadro etico. Molti la vedono come un nuovo stile di combattimento perché i droni girano in uno spazio, e attendono il momento migliore per attaccare con precisione.
gli sforzi per impedire all'Iran di acquisire armi nucleari potrebbero provocare reazioni pericolose, incluso il perseguimento del paese di altri sistemi di armi non convenzionali
Lo tsunami e il terremoto in Giappone non ha solo ha prodotto la fusione dei reattori di Fukushima, hanno indebolito la merce di scambio del governo iraniano, cioè arricchimento dell’uranio: il nucleare ha perso il suo appeal.
14 giugno 2011 - Mohsen Hamzehian
Il regime islamico iraniano vede in questa corsa al nucleare un mezzo ulteriore per ingannare il popolo ed abusare del sentimento di orgoglio nazionale
Una riflessione attenta sui potenziali rischi nucleari iraniani, uno stato che vuole dotarsi dell'energia atomica, ma incapace di produrre automobili secondo le norme internazionali sulla sicurezza e nel quale l’incompetenza in termini di managment è cosa internazionalmente risaputa
Nel regime islamico il Dio assoluto è l’Ayatollah Alì Khamenei. I suoi collaboratori, come Mahmud Ahmadinejad, hanno creato un clima di terrore e di paura mai conosciuto in precedenza in Iran, neanche nel periodo di Tamerlano
L’alternativa in Iran non può essere altro che uno sciopero generale, in particolare nelle regioni con forte repressione ( come il Kurdistan iraniano), e, all’estero, oltre alle sanzioni politiche al regime, l’istituzione di un tribunale permanente contro i crimini commessi dal regime della Repubblica islamica( i nomi sono noti a tutti gli attivisti e le organizzazioni umanitarie di tutto il mondo).
3 gennaio 2011 - Mohsen Hamzehian
Per poter comprendere l’efficacia delle sanzioni n. 1921 dell’ONU e successive, dovremo conoscere minimamente il sistema economico dell’Iran.
Il petrolio nelle società non democratiche, come l’ Iran di oggi, non solo è un freno allo sviluppo economico, ma bensì genera la mentalità e l’opportunità di concentrare tutti gli appalti nelle mani dello Stato ( vedi la legittimazione del Passdaran, in ossequi dell’art. 147 della costituzione della R.I.).
Entrambe le potenze stanno potenziando i propri arsenali, aumentando la centralità delle armi nucleari nelle rispettive politiche di sicurezza, in un contesto internazionale che sembra proiettato verso una nuova corsa agli armamenti.
Dopo la conferma della sua condanna a cinque anni di reclusione per "giustificazione del terrorismo", il sociologo è stato trasferito in una colonia penale, dove sta scontando la pena. E' stato incarcerato per un'accusa di "giustificazione del terrorismo".
Al gigante tecnologico statunitense Apple è stato imposto di rimuovere le app di Radio Free Europe/Radio Liberty (RFE/RL) dall'App Store russo. Questo atto ha sollevato interrogativi sul comportamento di Apple e sulla sua volontà di conformarsi alle richieste del governo russo.
Il viaggio italiano di Eszter Koranyi e Rana Salman, co-direttrici dell’organizzazione pacifista Combattenti per la Pace, è proseguito a Torino dopo le tappe Milanesi di venerdì e sabato mattina.
Emozionante e partecipatissimo il debutto milanese del tour italiano delle co-direttrici di Combattenti per la pace, la sera di venerdì 15 novembre nel co-housing Base Gaia e la mattina di sabato 16 alla Casa delle Donne.
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