Tre anni dopo il devastante attacco degli Stati Uniti il nostro corrispondente è entrato nella città irachena sotto assedio, trovandola senza acqua pulita, corrente elettrica e medicine.
Anche la guerra e le violenze possono divenire un’abitudine. Non per chi le subisce.
Il dramma iracheno, giorno dopo giorno, questioni aperte e nostri coinvolgimenti.
Scendere in piazza a festeggiare per una partita di calcio è anche, a volte, uno stretto sentiero che si deve percorrere, tutti insieme, per la sopravvivenza ad un quotidiano che insegue la speranza...
Anche se è collocata in Iraq, questa notizia è una notizia di pace. Una "buona nuova" e un segno che aldilà delle violenze, tra il popolo iracheno la voglia di vita "normale" esiste e si manifesta quando può.
E magari concretizzandosi grazie a una Coppa d'Asia vinta ai campionati di calcio del Medio Oriente...
Il militare sta girando per le caserme americane in Italia invitando i militari a disertare. Lui l'ha fatto quando era in Iraq. «Un giorno mi sono ritrovato a riallacciare la linea telefonica tra la nostra caserma e il carcere di Abu Ghraib. Sapevo quello che avevano fatto lì i nostri soldati e in quel momento ho sentito che in fondo ero complice anch'io»
Alla fine sembra che il rampollo di casa Windsor non partirà più per l'Iraq, ma per l'Afghanistan. Ma resterà lontano dai combattimenti. Armiamoci e partite, anzi partiamo. Ma io resto dietro ...
21 maggio 2007 - Alessio Di Florio
Dalla cronaca di questi giorni alle considerazioni riguardanti assetto politico ed economico della regione. Iraq tra ieri e oggi...
Per la diplomazia internazionale il compito più urgente è impedire che la violenza incontrollata che regola la vita quotidiana in Iraq prosegua e si estenda anche al Nord. Compito non facile, eppure dobbiamo sperare che vertici come quello che ai primi di maggio ha raccolto a Sharm-el-sheik i ministri degli esteri di 50 Paesi, riescano a produrre effetti concreti, riportando speranze di pace nell'intera regione.
Le drammatiche conseguenze di una guerra, che si protrae da troppo tempo. Quando a pagarne il prezzo sono i più deboli: mons. Shlemon Warduni esorta alla preghiera.
Kurdi, arabi sunniti, sciiti, cristiani: verso una spartizione etnica?
Reportage di un viaggio in una terra di guerra e di miseria tra profughi e paure.
Il discorso del Presidente George W. Bush sull'Iraq di mercoledì sera parlava meno di Iraq e più del suo vicino orientale, l'Iran. C'era poco di nuovo sulla strategia americana in Iraq, ma sull'Iran il presidente ha articolato un piano che sembra mirato a spingere Teheran allo scontro con gli USA.
«Sono sicuro che tra qualche anno, quando si penserà alla guerra in Iraq, le immagini che torneranno in mente saranno quelle di Abu Ghraib». Il regista premio Oscar per «The fog of the War» racconta il suo nuovo documentario sul carcere delle torture e dell'orrore
Siamo a una svolta. La comunità internazionale è di fronte a una nuova minaccia e deve ritornare al sistema dei controlli reciproci sugli euromissili garantito dal trattato INF. Occorre eliminare i missili a gittata intermedia in Europa per garantire la sicurezza reciproca.
Il Tour delle co-direttrici di “Combatants for Peace”, l’Israelo-Ungherese Eszter Koranyi e la Palestinese di Betlemme Rana Salman è giunto nel pomeriggio di lunedì 18 novembre a Roma, agli Spin Time Labs di via Santa Croce in Gerusalemme 55.
C'è tecnologia italiana nei missili Storm Shadow che colpiscono la Russia. Gli ATACMS usano il sistema M-code e necessitano di personale USA. Dal coinvolgimento indiretto siamo passati al conflitto militare diretto e anche l'Italia è coinvolta con proprie tecnologie. Ma la Meloni lo sa?
Entrambe le potenze stanno potenziando i propri arsenali, aumentando la centralità delle armi nucleari nelle rispettive politiche di sicurezza, in un contesto internazionale che sembra proiettato verso una nuova corsa agli armamenti.
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