La violenza è alimentata non solo dalle forze militari ma anche dai coloni israeliani, armati e supportati dall'esercito. Il fenomeno ha portato all'abbandono di intere comunità palestinesi, con più di mille persone che hanno lasciato le proprie case a causa della violenza.
10 novembre 2023 - Redazione PeaceLink
Solo a Washington DC, 300.000 manifestanti, la più grande protesta dai tempi di Vietnam
Secondo l'agenzia delle Nazioni Unite UNRWA, in appena tre settimane i bambini palestinesi uccisi sono più di quelli che muoiono in un anno intero in tutti i conflitti militari attivi nel resto del mondo, compresa l'Ucraina. Le proteste contro questo genocidio si moltiplicano ovunque.
Decine di medici israeliani hanno firmato una lettera esortando l'esercito a distruggere i "nidi di vespe e gli ospedali che li proteggono" nella Striscia di Gaza.
Fortunatamente, i firmatari della lettera rappresentano solo una piccola minoranza della comunità sanitaria.
6 novembre 2023 - Physicians for Human Rights – Israel (PHRI)
E' un movimento di protesta pacifica nato per promuovere la pressione economica e politica su Israele al fine di spingere il paese a rispettare i diritti umani e il diritto internazionale.
5 novembre 2023 - Redazione PeaceLink
L'azione militare israeliana favorisce il terrorismo anziché sconfiggerlo
La prima azione da chiedere all'Unione Europea è l'interruzione della fornitura di armi a Israele che, con attacchi sproporzionati, ha ucciso fino a ora oltre novemila civili, fra queste vittime le donne e i bambini sono il 62%. Alcune cose che possiamo fare.
«La ragione è semplice: l’OLP di Arafat era un pilastro di laicità e piaceva troppo a tutto l’Occidente», disse Rabin due mesi prima di essere ammazzato da un estremista israeliano. E aggiunse: «Quanto sto per dirle è allucinante, ma è l’assoluta verità».
4 novembre 2023 - Antonio Ferrari
Consentire l'ingresso di cibo, acqua, elettricità e aiuti medici per il popolo di Gaza
Noi scienziati esprimiamo profonda angoscia per la devastazione colossale e la perdita di vite umane a Gaza. Condanniamo energicamente l'attacco ai civili israeliani e il sequestro di ostaggi. Ma ciò che Israele sta facendo in rappresaglia equivale a una punizione collettiva
Tanti in questi giorni si stanno chiedendo cosa poter fare concretamente per mostrare il proprio sdegno nei confronti della carneficina di civili palestinesi che sta compiendo Israele e, più in generale, per diventare parte attiva nella lotta contro l’occupazione. Ecco una risposta.
Solo due nazioni hanno votato per mantenere l'embargo: Stati Uniti e Israele.
L'embargo a Cuba è stato istituito dagli Stati Uniti nel 1960, in risposta alla rivoluzione cubana guidata da Fidel Castro. L'anno successivo la CIA organizzò anche un tentativo di invasione che però fallì.
3 novembre 2023 - Redazione PeaceLink
Sarebbero 370 le persone uccise in media ogni giorno
I sindacati dei lavoratori del trasporto belgi non vogliono essere complici del massacro e hanno chiesto ai loro membri di rifiutare di spedire attrezzature militari destinate a Israele. Stanno di fatto compiendo un'obiezione di coscienza alla guerra per sollecitare un dibattito globale.
2 novembre 2023 - Redazione PeaceLink
L'escalation preoccupa la comunità internazionale, si dimette dall'ONU Craig Mokhiber
Negli ultimi giorni gli Usa stanno partecipando sul campo alle operazioni di liberazione di 240 ostaggi catturati da Hamas e trattenuti a Gaza. Questa notizia segna un importante cambio nella posizione degli Stati Uniti, passando da spettatori e consulenti a partecipanti attivi nei combattimenti.
La risposta iniziale di Israele all'attacco è stata quella di interrompere tutta l'elettricità, il cibo, le medicine e l'acqua nell'intera area. Nessuno stato può fare queste cose a un altro stato, ma può farlo a un territorio che circonda e domina.
A Gaza uccisi in tre settimane tanti civili quanto in Ucraina in diciotto mesi. Ma mentre per l'Ucraina c'era l'indignazione dei governi occidentali, adesso no. E si adottano due pesi e due misure a danno dell'unico principio che il diritto internazionale riconosce: la tutela della vita dei civili.
1 novembre 2023 - Alessandro Marescotti
Refusenik: giovane israeliano che rifiuta di fare il militare contro i palestinesi
Riproponiamo l’analisi lucida e appassionata, ancora oggi di grande attualità, fatta il 18 ottobre 2008 dal refusenik (obiettore di coscienza israeliano) Noam Livne al Forum Umanista Europeo di Milano, durante la tavola rotonda “Una soluzione nonviolenta per il conflitto Israele-Palestina”.
1 novembre 2023 - Noam Livne
Un sondaggio dal Centro di ricerca sul Medioriente Arab Barometer
A favore di una soluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese il 73% dei palestinesi di Gaza intervistati prima dello scoppio dell'attuale conflitto. A favore di Hamas il 29% del campione statistico, il 20% per la lotta armata.
31 ottobre 2023 - Redazione PeaceLink
Discorso fortemente criticato da Israele ma che condanna gli orrori generati da entrambe le parti
Dai Co-Presidenti di IPPNW una lettera di totale appoggio al discorso del Segretario Generale Guterres al Consiglio di Sicurezza del 13 ottobre scorso.
Partendo dal documento messo a punto da Amnesty International, le tante organizzazioni che già si erano mobilitate contro la guerra in Ucraina, rilanciano la loro azione per una soluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese.
It is certain that the language and practice of war can only further poison the Palestinian issue, inflame identity conflicts into ever more explosive forms, fuel fundamentalisms, and make the spiral of hatred and revenge endless.
We call for the prompt intervention of the international community and the UN for an immediate 'ceasefire' and to facilitate a definitive and shared solution to the relationship between Israel and the Palestinians.
20 ottobre 2023 - COMMITTEE FOR PEACE TARANTO (ITALY)
Le verità unilaterali trionfano, mascherando le verità contrarie
Possano almeno le nostre menti resistere ai deliri. La nostra missione è non solo quella di respingere l’odio, ma di fare tutto il possibile per arrivare a un inizio di comprensione reciproca.
20 ottobre 2023 - Edgar Morin
Nel 2001 i pacifisti mettevano in guardia dal condurre una guerra senza fine
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, riconosce gli errori commessi dagli Stati Uniti in seguito all'11 settembre. La sanguinosa risposta militare americana seguita all'attacco alle Torri Gemelle fu un errore che oggi Israele non deve ripetere.
19 ottobre 2023 - Alessandro Marescotti
Manifestazione sabato 14 ottobre alle ore 17 in piazza Diaz a Bari
Condanniamo l’ignobile aggressione di Hamas contro la popolazione civile israeliana alla quale si è aggiunta la barbara pratica della presa di ostaggi. La nostra condanna contro ogni forma di violenza e di rappresaglia contro la popolazione civile, sia palestinese, sia israeliana è assoluta.
È giunto il momento di esplorare nuovi approcci basati sulla diplomazia, sulla prevenzione dei conflitti e sull'assistenza umanitaria per affrontare le sfide globali. Ogni crisi esplode in forma virulenta quando non si è fatto abbastanza in anticipo.
Centinaia di civili innocenti sono coinvolti nella tragica spirale della violenza. Questi drammatici eventi dimostrano che la violenza e la guerra non sono la soluzione, ma piuttosto il problema stesso.
Per ottenere la sua libertà, il co-fondatore del sito WikiLeaks sarebbe sceso a patti? Piuttosto ha fatto scendere a patti la super potenza statunitense.
Gli elementi raccolti suggeriscono che la narrazione di Piazza Maidan come una rivoluzione non violenta è incompleta e fuorviante. Occorre un'indagine più approfondita per comprendere meglio le dinamiche e i responsabili di quegli eventi drammatici in Ucraina.
"Era un pacifista che, nei momenti in cui trionfava la via armata, insisteva che la via era la pace e la democrazia. Oggi Salvador Allende è una figura mondiale al pari di Martin Luther King, Mahatma Gandhi e altri che 'in nome dell’amore' per l’umanità furono assassinati dai mercanti di morte".
La magistratura condanna il governo italiano per il fermo illegale della nave di soccorso della Ong. Il giudice stabilisce che la Humanity ha agito in conformità al diritto internazionale soccorrendo i migranti in mare e che la Libia non è un porto sicuro per i migranti.
La Corte di Giustizia dell'UE ha stabilito che le autorità nazionali devono effettuare una valutazione degli impatti sulla salute umana prima di autorizzare l'ILVA. In presenza di gravi rischi per l'ambiente e la salute, devono sospendere le operazioni piuttosto che concedere proroghe.
Sociale.network