Si potrebbe pensare che il termine open source sia semplice da definire. Dopotutto, un sistema operativo, o un ambiente di sviluppo software, o sono open o non lo sono, giusto? Beh, credere a ciò equivarrebbe a credere che le banche facciano sempre e soltanto gli interessi dei propri clienti, oppure che esiste una sola vera religione, o che i politici siano tutti onesti.
OSI si prepara a varare alcune regole che dovrebbero frenare la moltiplicazione delle licenze open. Lo scopo è promuovere la diffusione solo di quelle principali ed aumentare così le certezze di chi le adotta
Il nuovo presidente dellOpen Source Initiative sembra deciso a frenare la proliferazione delle licenze open source, un problema considerato da più parti sempre più serio e urgente
La Free Software Foundation, promotrice della GNU General Public License, sta lavorando alla prima riscrittura della licenza dopo 13 anni dalla sua introduzione.
A Torino si è tenuto nei giorni scorsi un convegno dal titolo "La conoscenza come bene pubblico comune: software, dati, saperi", e durante tale convegno è stato presentato il progetto creative commons.it per la traduzione delle licenze Creative Commons.
Il complesso militare-industriale analizzato in questo dossier comprende, oltre alle basi militari, anche i punti nevralgici regionali dell'industria bellica. Focalizza anche le collaborazioni accademiche con la NATO e il settore militare.
L'iniziativa del 12 aprile a Ravenna si propone di coinvolgere cittadini, associazioni e movimenti ecologisti per spingere verso una svolta radicale nelle politiche energetiche del Paese.
"Vogliamo vivere, ci piace stare al mondo, vorremmo continuare a starci il più a lungo e il meglio possibile, e tutto sommato non abbiamo voglia di fare male ad altre persone come noi. Ecco, questa è l'elementarità della condizione umana".
Lo Stato non si adopera abbastanza per sradicare i casi di violenza sessuale, riduzione in schiavitù, anche di minori, esecuzioni extragiudiziali e femminicidi.
E’ stata una settimana di mobilitazione quella appena finita, con i pacifisti nuovamente in piazza contro la barbarie. Non si può rimanere indifferenti per uno sterminio che a Gaza non ha fine. E contemporaneamente cresce una forte opposizione al piano di riarmo della von der Leyen e della Meloni.
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