Smentita l’ipotesi di un trasloco dall’isolotto di S.Stefano entro la fine dell’anno. Preoccupazione anche per la gestione americana dell’areoporto civile di Vicenza
La fanno pagare come potabile ma non convince. E dopo le intimidazioni, si passa alle maniere forti
13 giugno 2006 - Antonella Serafini
Il referendum sulle basi militari e nucleari straniere in Sardegna e' stato dichiarato inammissibile da un ufficio regionale con una delibera del 16 luglio, inspiegabilmente comunicata alla stampa quasi un mese dopo, il 12 agosto.
È inaccettabile. Per il diritto internazionale umanitario, per la Convenzione di Ginevra, per la coscienza civile di chi ancora ritiene che esista una soglia oltre la quale l’orrore non possa essere normalizzato. Il targeting di ambulanze, anche solo in presenza di un dubbio, è un crimine.
Ben 7 miliardi per l'acquisto di venticinque nuovi F-35. Contro questo piano di spreco del denaro pubblico e contro il piano di riarmo europeo a Bari sono scese in piazza tante persone e tante realtà associative.
Alle origini della nascita delle organizzazioni dei medici antinucleari. Dal lavoro di ripercorso storico nelle vicende della Guerra Fredda alla creazione di una mostra multimediale alla Countway Library of Medicine dell'Università di Harvard.
Oltre cento sigle associative e nove amministrazioni comunali hanno fatto propria questa mobilitazione per la pace. Il messaggio al centro della mobilitazione è chiaro: "Il piano di riarmo europeo rappresenta una minaccia alla pace e comporterà conseguenze negative per i prossimi decenni".
Il modello economico e produttivo di Taranto è nato in un’epoca in cui lo “sviluppo” era sinonimo di grande industria, produzione e occupazione. Ma nel tempo questo modello si è scontrato con nuovi paradigmi: la tutela dell’ambiente, della salute e dei diritti delle comunità locali.
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