La mobilitazione contro le basi USA ed americane deve tornare ad essere centrale, soprattutto in città come Napoli e Taranto che sembrano essere diventate i simboli della nuova strategia del Pentagono.
La guerra del 1999, effettuata dalla Nato senza permesso dell'Onu, aveva lo scopo dichiarato di proteggere in Kossovo gli albanesi, i cui diritti umani erano violati dal regime. Oggi c'è una sola amministrazione, quella dell'ONU. La regione avrebbe dovuto diventare un modello di convivenza interetnica. Invece oggi sono gli albanesi ad essere maggioranza e i serbi vivono sotto assedio e discriminati.
A confermarlo un alto funzionario delle Nazioni Unite.
L'Assemblea adotta raccomandazioni, risoluzioni, pareri e direttive che sono trasmesse ai governi, ai Parlamenti nazionali e al Segretario Generale della NATO.
Dall'11 al 14 novembre prossimi al Lido di Venezia si terrà l'Assemblea Parlamentare della Nato. Questo il documento redatto dal Venezia Social Forum su tale evento.
I manifestanti esibiscono, ingrandite, le foto scattate in ospedale il giorno precedente: volti tumefatti ed arti fratturati delle vittime delle cariche poliziesche.
3 luglio 2004 - Ranch dei Viandanti
L'inaugurazione della nuova base navale di Chiapparo nel Mar Grande Taranto
Il trasferimento della Sesta flotta a Taranto rientra nel piano di ridislocamento delle forze statunitensi dall'Europa settentrionale e centrale a quella meridionale e orientale.
26 giugno 2004 - Manlio Dinucci
Appello di Tarantosociale (http://www.tarantosociale.org) a tutti i gruppi pacifisti italiani
Noi, venerdì 25 giugno, alle ore 9.00, saremo davanti all'ingresso della nuova base navale di Chiapparo per un sit in di protesta, pacifica, colorata, non violenta. Ci farebbe piacere la tua presenza. Porta la tua bandiera della pace a Taranto.
La catastrofe ambientale della base nucleare Pancevo non fu né il risultato di un “danno collaterale” né un caso di negligenza. La prova è schiacciante: la NATO fece saltare in aria, intenzionalmente e meticolosamente container di sostanze chimiche tossiche con l’obiettivo di creare un inferno ecologico
Abbiamo bisogno di credere che in questa città non ci siano politici ed amministratori distratti. Ci auguriamo che la Chiesa tarantina non vada a benedire la nuova base Nato. Abbiamo bisogno di credere nella vita.
29 marzo 2004 - Giovanni Matichecchia - Alessandro Marescotti
Prossimo trasferimento del Comando VI Flotta Usa a Taranto
Rifondazione Comunista a Taranto aveva sollevato dubbi sulla documentazione del Pentagono esibita da PeaceLink. E non aveva appoggiato l'iniziativa del Comitato per il NO alla base Usa. Ora cambia linea.
Al momento è prematuro parlare di decisioni prese, tanto meno su una possibile destinazione della Sesta flotta Usa, nè su un diverso ruolo nell'ambito Nato della base militare italiana di Taranto.
E' quanto ha detto a Reuters una portavoce della Sesta Flotta, interpellata dopo che un'associazione pacifista, PeaceLink, ha annunciato che da una ricerca su documenti non secretati Nato online, la base navale di Taranto risulterebbe già quartier generale della Forza (marittima) di Pronto Intervento Nato.
13 marzo 2004 - Roberto Bonzio
Il Comando ad Alta Prontezza Operativa della NATO sorge in provincia di Varese a pochi chilometri dall'aeroporto Malpensa di Milano
Il Comando Corpo di Armata di Reazione Rapida della caserma “Ugo Mara” assolverà il ruolo previsto dalla nuova dottrina americana e Nato di schierare rapidamente e assumere l'autonomo controllo tattico di consistenti forze alleate nelle aree di crisi a Est e a Sud. Per ottenere la certificazione Nato ha dovuto dimostrare di essere capace di operare in 50 aree diverse del mondo. La lingua inglese è la prima lingua di servizio nel Comando HRF.
Crediamo che l’attenzione debba essere focalizzata principalmente su quello che c’è e non su ciò che si presume. Non vorremmo cioè, che se si dovesse rivelare priva di fondamento la notizia della requisizione del porto mercantile, perchè proprio di questo si tratterebbe, vista la consistenza della VI Flotta (41 navi, 175 aerei, 21mila fra marinai e civili), l’auspicata mobilitazione per scongiurare il rischio nucleare venisse a cadere.
8 marzo 2004 - Enzo Pilò
Conseguenze gravissime in caso di incidente atomico
L'impegno contro l'insediamento della base Nato a Taranto. Una lotta per evitare rischi alla popolazione a causa dell'inquinamento radioattivo derivante dal transito dei sommergibili nucleari. In coda il testo intergrale dell'interrogazione parlamentare (vedere NOTE).
Sul sito http://www.defenselink.mil si trovano le informazioni negate al Parlamento Italiano. Ecco il link da dove si può scaricare la mappa completa di tutti i comandi Nato (HQ) in Italia, da cui dipendono le strutture esecutive minori.
L'ammiraglio Quinto Gramellini afferma che Taranto non è diventata sede di un comando Nato. Ma la documentazione ufficiale del Pentagono - esibita da PeaceLink (http://italy.peacelink.org/disarmo/articles/art_3030.html) - smentisce la Marina Militare.
La piazza voluta da Michele Serra e il giornale Repubblica lo scorso 15 marzo, ufficialmente “a favore dell’Europa” ma nei fatti a favore del riarmo europeo in vista di una guerra UE contro la Russia, è stata un boomerang.
Presidente del comitato New Weapons Research Group (NWEG), ha analizzato l'impatto delle armi non convenzionali nelle guerre conflitti in Libano, Iraq e soprattutto nella Striscia di Gaza. Le sue ricerche hanno denunciato le conseguenze devastanti delle guerre sulla salute delle popolazioni civili.
Peace Cloud è un'infrastruttura digitale sicura progettata per garantire la privacy e il controllo dei propri dati. Gli utenti di PeaceLink possono archiviare e condividere documenti senza il rischio di accessi indesiderati da parte di enti governativi o aziende private.
Il complesso militare-industriale analizzato in questo dossier comprende, oltre alle basi militari, anche i punti nevralgici regionali dell'industria bellica. Focalizza anche le collaborazioni accademiche con la NATO e il settore militare.
L'iniziativa del 12 aprile a Ravenna si propone di coinvolgere cittadini, associazioni e movimenti ecologisti per spingere verso una svolta radicale nelle politiche energetiche del Paese.
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