Per un approfondimento si legga il libro di Sergio Albesano, "Storia dell'obiezione di coscienza in Italia", ediz.Santi Quaranta, Treviso, 1993.
E' inoltre utile consultare la storia movimento per la pace italiano nel secondo dopoguerra cliccando su http://italy.peacelink.org/pace/articles/art_1635.html
Nuova azione nonviolenta di Antonello Repetto, pacifista sardo già processato (e assolto) per aver "vilipendio alle forze armate" per via di una "pernacchia" disegnata su un manifesto (1). Ora invita i soldati ad applicare l'articolo 25 del Regolamento militare che consente di non ubbidire ad ordini che costituiscano reato. E scrive anche al Presidente della Repubblica.
Un sergente dell'Esercito americano passera' alla storia come il primo refusnik in Iraq. Camilo Mejia, un ragazzone ventottenne di Miami Beach, ha deciso che la guerra in Iraq e' "una guerra per il petrolio".
Gli Stati Uniti hanno consolidato la loro posizione come principali esportatori mondiali di armi, aumentando la loro quota dal 35% al 43% nel periodo 2020–24. Per la prima volta in due decenni, l'Europa ha superato il Medio Oriente come principale destinatario delle esportazioni di armi statunitensi
Il Coordinamento no armi in Ucraina ha discusso e messo a punto il testo di una petizione ai parlamentari italiani perché fermino ogni aumento delle spese militari. Qui riportiamo la petizione e il link per firmare online la versione approvata.
“Dobbiamo riarmarci urgentemente”, ha detto Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea. Non possiamo accettare un'Europa che alza il budget militare cancellando le vere conquiste europee. Ci siamo sempre battuti per l'Europa. Ma per un'Europa di pace, di diritti, di democrazia.
Il presidente argentino continua a negare il diritto alla diversità delle identità sessuali, ma si vanta di aver ridotto il numero dei casi di omicidio delle donne.
L’Europa non è sotto minaccia di invasione. È sotto minaccia di una corsa agli armamenti che rischia di compromettere il futuro di tutti. Qualche dato per riflettere. E per non cadere nella propaganda a buon mercato che alcuni opinionisti e politici stanno diffondendo.
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