La guerra del 1999, effettuata dalla Nato senza permesso dell'Onu, aveva lo scopo dichiarato di proteggere in Kossovo gli albanesi, i cui diritti umani erano violati dal regime. Oggi c'è una sola amministrazione, quella dell'ONU. La regione avrebbe dovuto diventare un modello di convivenza interetnica. Invece oggi sono gli albanesi ad essere maggioranza e i serbi vivono sotto assedio e discriminati.
A confermarlo un alto funzionario delle Nazioni Unite.
12 settembre 2004 - Report
Il vero interesse italiano nella riforma del Consiglio di Sicurezza dell'Onu deve andare nella direzione di una rappresentanza delle varie regioni del mondo: Unione europea, Mercosur, Unione Africana, Asean, ecc.
Il governo italiano sembra determinato a battersi per difendere gli interessi italiani in occasione della ventilata riforma del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Qual è veramente l'interesse nazionale dell'Italia?
Il segretario di Stato americano, Colin Powell, assiste giovedì 22 luglio a una seduta del Consiglio di Sicurezza dell’ONU per appoggiare il piano di sanzioni di Washington nei riguardi di Kartum. La crisi umanitaria nel territorio dell’ovest sudanese rischia d’aggravarsi con la stagione delle piogge.
Una lettura meditata della Risoluzione 1546 approvata all'unanimità dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU l'8 giugno scorso dimostra che, dopo tanto travaglio negoziale, alla fine le novità partorite sono più apparenti che reali.
12 luglio 2004 - Domenico Gallo domenico.gallo@tiscali.it
Un aiuto concreto per la futura riforma delle Nazioni Unite: la voce della "società civile" in un seminario di studio che avrà la sua conclusione a fine settembre a Firenze.
Il 2004 è l'anno che l'Onu dedica alla memoria dei popoli africani resi schiavi. Ecco perche' il tema della schiavitu' potrebbe essere proposto nella prova scritta dell'esame di stato. PeaceLink propone agli studenti che si preparano per la maturita' questa esercitazione e anche alcuni link utili.
L'alto commissario dell'ONU per i diritti umani pone l'accenno alla fine di anni di sistematica violazione dei diritti umani da parte del regime di Saddam, ma parla anche degli abusi sui prigionieri
La bozza di risoluzione sulla guerra in Iraq, presentata all'ONU da Usa e
GB, commentata in questo articolo, sul piano tecnico e politico, da Michele
Di Schiena, magistrato in pensione, componente del movimento pacifista e
ambientalista a Brindisi.
E' la coperta di Linus del governo italiano in quanto "esorta i Paesi Membri a dare il proprio contributo, in virtù di questo mandato delle Nazioni Unite, anche con l'invio di forze militari, alla Forza multinazionale". Ma il governo italiano tralascia di menzionare che in essa viene ribadito "il diritto del popolo iracheno a determinare liberamente il proprio futuro politico e il controllo delle proprie risorse naturali". Ecco perché è utile conoscerne il testo completo.
20 aprile 2004 - Redazione
Occorre un'immediata interruzione delle operazioni militari
E' evidente che nessuna coalizione alternativa può mettere in campo un numero di effettivi ed un potenziale militare pari a quello degli Usa. E' anche vero però che quello spiegamento di forze risponde ad una logica di guerra e di occupazione militare del territorio ben diversa da quella di polizia internazionale, la quale richiederebbe un impegno differente.
Sono di particolare importanza i dati di questo studio: “Il “mortality cost” delle emissioni di C02 di uno stabilimento siderurgico del Sud Italia: una valutazione degli impatti sanitari derivanti dal cambiamento climatico”
Un mini-manuale di azioni pratiche. Ogni piccola azione conta. Più persone conosceranno l'appello, maggiore sarà la pressione dell'opinione pubblica sui decisori politici. La parola d'ordine è #NoEuromissili
La guerra senza quartiere tra il blocco a sostegno di Morales e quello a favore di Arce ha finito per lacerare il partito, i sindacati e i movimenti sociali
Oggi in gioco c’è il rischio di una guerra nucleare sempre più vicina con la decisione della Nato di schierare nuovamente gli euromissili entro il 2026. Siamo all’inizio di un’escalation in quanto la Russia agirà di conseguenza. È responsabilità di ciascuno di noi prendere posizione.
17 luglio 2024 - Domenico Gallo, Fiorella Mannoia, Alessandro Marescotti, mons. Giovanni Ricchiuti, Carlo Rovelli, Alex Zanotelli
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