"È brutto dire ve l’avevamo detto, ma è così. La salvezza in città ce l’hanno solo le famiglie con sufficiente reddito per mandare i figli fuori. Bisogna formare il capitale umano, per un futuro senza acciaieria"
Le mailing list sono uno strumento di comunicazione via email che permette a PeaceLink di raggiungere un vasto pubblico. Ogni messaggio inviato a queste liste raggiunge centinaia di destinatari contemporaneamente, garantendo una diffusione efficace delle informazioni.
Sociale.network è un ambiente di confronto per pacifisti, anarcolibertari, ecologisti, antimilitaristi, antirazzisti, antifascisti. E' un social network etico e senza pubblicità. E' basato sul software libero e open source Mastodon. Ci trovi le informazioni di varie associazioni. Dai un'occhiata.
La strategia di PeaceLink è finalizzata a rafforzare la presenza in rete delle voci e delle iniziative del movimento ecopacifista. Qui sono indicati gli obiettivi a breve, medio e lungo termine della mission. E le azioni concrete per raggiungerli unitamente alle verifiche.
Traducendo le informazioni sulla pace in oltre trenta lingue, PeaceLink sta creando un canale attraverso il quale persone di ogni parte del mondo possono accedere a risorse cruciali e sviluppare una prospettiva globale sulla pace. Il sito è stato completamente tradotto anche in esperanto.
Non basta che i pacifisti abbiano appreso abilità telematiche. Occorre che le facciano evolvere in una cultura critica. Occorrono competenze digitali che inglobino le abilità in una strategia di mediattivismo consapevole ed efficace.
PeaceLink has used media as a strategic tool to reach a wider audience, create awareness, promote active participation, and encourage social change. It has advocated for responsible media and technology use to promote peace and human rights, giving a voice to social movements.
20 giugno 2023 - Alessandro Marescotti
Le attività per promuovere la partecipazione attiva e per incoraggiare il cambiamento sociale
Come organizzazione impegnata nella promozione della pace, dei diritti umani e della sostenibilità, PeaceLink ha utilizzato i media digitali come strumento per sensibilizzare l'opinione pubblica, informare e coinvolgere le persone in diverse campagne e iniziative.
Alessandro Marescotti, co-fondatore di PeaceLink, ricostruisce insieme a noi due decenni di lotte, morte, dolore e diritti negati, approfondendo i temi delle lotte negli ultimi vent'anni: proteggere e tutelare Taranto e la sua gente dalla devastazione generata dalle emissioni siderurgiche
Un anarchico americano, Tom Jennings, aveva realizzato un software libero con cui una venne creata una specie di «paleointernet» oggi archeologica ma allora miracolosa. Potevano comunicare persino i Commodore 64: il modem era così lento che il testo compariva una parola per volta.
Gli anni dell’università, poi la laurea in filosofia, la prima calcolatrice programmabile Texas TI58. Poi l'esperienza da programmatore, prima di diventare insegnante di Lettere. Un racconto che arriva infine alla nascita di PeaceLink, la telematica per la pace
E' stato il più ampio processo in Italia per udienze e per pagine di motivazioni. In esse si riconosce che "l'iniziativa di Alessandro Marescotti, responsabile di Peacelink, le analisi sulla diossina sul formaggio, deve dirsi davvero il primo vero impulso per le indagini di questo processo"
Era il 1991 e con un nuovissimo computer portatile giravo per raccogliere informazioni, organizzarle e condividerle tramite dischetti. Nasceva il pacifismo digitale e, aggiungendo il modem, quelle informazioni potevano viaggiare lontano. Era un'idea di rete telematica mentre in tanti usavano il fax
E' stato il primo libro in Italia su come usare la telematica per attività di pace, ecologia e cooperazione internazionale. Qui trovate in libera condivisione i file PDF dei vari capitoli.
“Il padronato vuole comprarci col bonus governativo di €200? Se li metta in quel posto”, ha tuonato un rappresentante sindacale. “Noi, il 20, scioperiamo contro la sua guerra che causa inflazione, aumento di prezzi, cassa integrazione nelle industrie vulnerabili, tagli alla sanità e ai servizi".
Al centro una relazione di PeaceLink sui picchi di benzene nel quartiere Tamburi e la richiesta al ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani di non concedere ad Acciaierie d'Italia ritmi di sfornamento più veloci per il carbon coke nello stabilimento siderurgico si Taranto.
Dizionario delle azioni e delle campagne di informazione portate avanti da gennaio a dicembre. Decine di iniziative che hanno portato all'attenzione dell'opinione pubblica le tematiche importanti e scottanti del nostro tempo. Per combattere il male dell'indifferenza.
20 dicembre 2021 - Associazione PeaceLink
Le tappe fondamentali della telematica per la pace in un webinar
Dai primi esperimenti di condivisione orizzontale dell'informazione all'inizio degli anni Novanta alla promozione di un approccio critico ai social network commerciali. L'idea di base del 1991 fu quella di collegare i computer tagliando i costi della comunicazione e favorendo la partecipazione.
9 dicembre 2021 - Laura Tussi
Il settimanale Avvenimenti fece da amplificatore alla rete pacifista
Il primo computer di PeaceLink era un portatile senza hard disk che aveva una potenza ottomila volte inferiore agli attuali. Il software di un anarchico americano consentì di collegarlo in rete. La connessione avvenne al costo di uno scatto telefonico: duecento lire.
28 novembre 2021 - Alessandro Marescotti
Riflessioni sulla tattica della comunicazione nonviolenta
Il movimento per la pace dovrebbe imparare a dire verità scomodissime, a cercarle e documentarle rapidamente. Occorre smentire le bugie di guerra subito e non un mese dopo. La velocità della comunicazione è fondamentale per gestire il conflitto informativo in modo efficace.
11 ottobre 2021 - Alessandro Marescotti
I sessanta anni della marcia Perugia Assisi e i trent'anni di PeaceLink
In questi trent'anni ci siamo orientati sullo spirito della "omnicrazia" che abbiamo declinato nel versante digitale precorrendo i tempi della rivoluzione telematica che ha cambiato il mondo. Mentre la violenza e il fascismo tentano di mettere radici nella società, continuiamo a creare link di pace.
11 ottobre 2021 - Alessandro Marescotti
Nel giorno dedicato alla nonviolenza una delegazione delle Nazioni Unite è giunta a Taranto
Dopo il 2012 vi sono stati eccessi di mortalità nei quartieri più vicini alle emissioni inquinanti dell'ILVA. Questi eccessi di mortalità sono avvenuti al ritmo di circa cento morti in più all'anno rispetto all'atteso. I responsabili di tutto ciò andrebbero deferiti a un tribunale internazionale.
Alessandro Marescotti
Alternative concrete allo strapotere dei social proprietari.
Per meglio comprendere le tematiche si cui si occupa PeaceLink, pubblichiamo qui un elenco di dossier che servono a fornire una documentazione di massima delle questioni da conoscere e delle risorse messe a disposizione dal sito.
La piazza voluta da Michele Serra e il giornale Repubblica lo scorso 15 marzo, ufficialmente “a favore dell’Europa” ma nei fatti a favore del riarmo europeo in vista di una guerra UE contro la Russia, è stata un boomerang.
Presidente del comitato New Weapons Research Group (NWEG), ha analizzato l'impatto delle armi non convenzionali nelle guerre conflitti in Libano, Iraq e soprattutto nella Striscia di Gaza. Le sue ricerche hanno denunciato le conseguenze devastanti delle guerre sulla salute delle popolazioni civili.
Peace Cloud è un'infrastruttura digitale sicura progettata per garantire la privacy e il controllo dei propri dati. Gli utenti di PeaceLink possono archiviare e condividere documenti senza il rischio di accessi indesiderati da parte di enti governativi o aziende private.
Il complesso militare-industriale analizzato in questo dossier comprende, oltre alle basi militari, anche i punti nevralgici regionali dell'industria bellica. Focalizza anche le collaborazioni accademiche con la NATO e il settore militare.
L'iniziativa del 12 aprile a Ravenna si propone di coinvolgere cittadini, associazioni e movimenti ecologisti per spingere verso una svolta radicale nelle politiche energetiche del Paese.
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