In questa lunga e affascinante carriera, ha sfiorato Taranto per ben tre volte, tuffandosi dalle coste della vicinissima San Pietro in Bevagna. Quilici, scrittore-giornalista, fotografo e regista cinematografico, ieri è tornato a Taranto. Ed entro l’anno terminerà anche un film ambientato proprio in Puglia.
Le procedure sono già in corso. Alle Olimpiadi di Pechino andranno le anfore e l’alàbastron originali e le copie al laser scanner del sarcofago e dello scheletro. Anche in questo caso sarebbe autorizzata la realizzazione di una copia fedelissima della statua che resterebbe nel Museo di Taranto. Mentre si attendono notizie più precise per l’arrivo a Taranto della Persefone Gaia.
La preziosa statua sarà concessa in prestito per tre mesi dal Museo di Berlino, verrà restaurata e copiata. L’importante reperto, significativa testimonianza della grandezza della città, sarà all’interno di un pacchetto di iniziative che potrebbero rappresentare un ottimo veicolo di attrazione turistico culturale. E intanto si prepara il viaggio “alle Olimpiadi” dell’atleta di Taranto.
Il cuore del libro è un messagggio semplice: non basta dire “no” alla guerra, serve praticare una via diversa. Una via che parta dalla lezione di Gandhi: la nonviolenza come atto costruttivo e non solo oppositivo. Una via seguita dalla Comunità dell’Arca, fondata da Lanza del Vasto.
Quel 1982 era l'alba dell'alfabetizzazione informatica in Italia, in un contesto di grande curiosità verso le nuove tecnologie. L'iniziativa dell'ARCI di Taranto rappresentò un tentativo di abbinare la conoscenza dei computer a una riflessione critica sul ruolo dell'informatica nella società.
L’ingombrante presenza Usa, la dichiarazione dello stato d’assedio a poche ore dal voto, la forza dei gruppi di pressione appartenenti all’oligarchia e ai settori più oltranzisti del cattolicesimo hanno consegnato una dubbia vittoria a Daniel Noboa nel ballottaggio del 13 aprile scorso.
Il 2 aprile 2025, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione “sull’attuazione della politica di sicurezza e di difesa comune – relazione annuale 2024”. C'è da aver paura.
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