L'EFF ha trascorso quest'anno a combattere duramente contro una proposta dell'UE che, se fosse diventata legge, sarebbe stata un disastro per la privacy online nell'UE e in tutto il mondo. La proposta avrebbe fatto pressione sui servizi online per abbandonare la crittografia end-to-end.
"Durante la nostra ricerca sulla sicurezza - scrivono gli esperti - abbiamo scoperto che gli smartphone con chip Qualcomm inviano segretamente dati personali". Sulla notizia si innesta un'ulteriore notizia in quanto il chip è utilizzato anche nei Fairphone, cellulari per un uso "etico".
27 aprile 2023 - Redazione PeaceLink
Utilizzati profili falsi per indurre le persone a rivelare dati privati
Campagne di spionaggio in più di 100 nazioni per conto di agenzie governative o clienti privati hanno coinvolto anche amici e familiari degli obiettivi. Sono stati sospesi circa 1.500 account, per lo più falsi, gestiti da sette organizzazioni su Facebook, Instagram e WhatsApp.
17 dicembre 2021 - AGI (Agenzia Giornalistica Italia)
I servizi segreti americani possono ascoltare le persone tramite i microfoni delle smart TV
Joshua Adam Schulte è in carcere per aver passato a Wikileaks oltre 8 mila pagine di documenti top-secret che rivelano come la CIA possieda la capacità di violare la segretezza della corrispondenza non solo su WhatsApp e Telegram ma anche su Signal. Il caso Vault 7 è gravissimo.
5 settembre 2021 - Redazione PeaceLink
USA: il Massachusetts è pronto a bandire il riconoscimento facciale dall'ambito pubblico
“Ora ci stiamo avvicinando alla soglia tecnologica dove gli individui possono ricambiare lo Stato con la stessa moneta”. Ora gli attivisti di tutto il mondo stanno ribaltando il processo e stanno sviluppando strumenti che possono smascherare le forze dell'ordine in caso di cattiva condotta.
Informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali"), aggiornata alla luce del nuovo Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali n.679/2016, noto anche come GDPR
Informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali"), aggiornata alla luce del nuovo Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali n.679/2016, noto anche come GDPR
Informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali"), aggiornata alla luce del nuovo Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali n.679/2016, noto anche come GDPR
Informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali"), aggiornata alla luce del nuovo Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali n.679/2016, noto anche come GDPR
Le preoccupazioni per la privacy non sembrano riguardare gli adolescenti, più interessati a condividere informazioni online. Forse manca una pedagogia della socializzazione in rete
Parla un attivista della tutela della privacy: «Sbagliato accettare i controlli con noncuranza. In Gran Bretagna i dati archiviati sono stati rubati e rivenduti ad aziende private»
Gli strumenti elettronici diventano sempre più sofisticati e la frontiera del controllo si sposta in avanti. Ovunque lasciamo tracce,in Internet o al cellulare. Per non parlare di robot e nanotecnologie che individuano le persone dal calore emesso
Per ottenere la sua libertà, il co-fondatore del sito WikiLeaks sarebbe sceso a patti? Piuttosto ha fatto scendere a patti la super potenza statunitense.
Gli elementi raccolti suggeriscono che la narrazione di Piazza Maidan come una rivoluzione non violenta è incompleta e fuorviante. Occorre un'indagine più approfondita per comprendere meglio le dinamiche e i responsabili di quegli eventi drammatici in Ucraina.
"Era un pacifista che, nei momenti in cui trionfava la via armata, insisteva che la via era la pace e la democrazia. Oggi Salvador Allende è una figura mondiale al pari di Martin Luther King, Mahatma Gandhi e altri che 'in nome dell’amore' per l’umanità furono assassinati dai mercanti di morte".
La magistratura condanna il governo italiano per il fermo illegale della nave di soccorso della Ong. Il giudice stabilisce che la Humanity ha agito in conformità al diritto internazionale soccorrendo i migranti in mare e che la Libia non è un porto sicuro per i migranti.
La Corte di Giustizia dell'UE ha stabilito che le autorità nazionali devono effettuare una valutazione degli impatti sulla salute umana prima di autorizzare l'ILVA. In presenza di gravi rischi per l'ambiente e la salute, devono sospendere le operazioni piuttosto che concedere proroghe.
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