Il dialogo tra culture e religioni diverse è possibile.
È la strada, l’unica possibile, verso la pace, quella vera, disarmata.
Il ricordo di padre Frans Van der Lugt.
E dei suoi passi nonviolenti nella Siria che esplodeva.
Intervista alla scrittrice Espedita Fisher. Dalla Clausura agli Eremiti. Una donna in ricerca, che ha scelto di dar voce al fuoco che anima le diverse esperienze religiose.
Intervista di Ilaria Napolitano e Patrizia Morgante
Oltre il velo: l’autrice Francesca Caferri si inoltra nel mondo colorato e plurale delle donne immigrate, di seconda generazione. Equilibriste fra più mondi.
E Dio vide che era cosa buona. E bella. Lo stupore è alla base di tutto, della filosofia come della religione. Lo stupore di fronte alla bellezza intangibile della creazione, delle persone. Di un mondo non sfiorato né da guerre né da missione alcuna.
Un avvincente racconto narrato in prima persona dalla protagonista: la giovane Greta, una studentessa che frequenta l'ultimo anno di liceo nell'amata Verona. Un incontro, un ragazzo, un amore, una relazione, dove il sentimento non ha colore né religione.
Intervista ad Adnane Mokrani: occorre spezzare il circolo vizioso dell’odio. Disprezzo genera disprezzo. Adesso è il momento della cooperazione e della solidarietà internazionale.
Per ottenere la sua libertà, il co-fondatore del sito WikiLeaks sarebbe sceso a patti? Piuttosto ha fatto scendere a patti la super potenza statunitense.
Gli elementi raccolti suggeriscono che la narrazione di Piazza Maidan come una rivoluzione non violenta è incompleta e fuorviante. Occorre un'indagine più approfondita per comprendere meglio le dinamiche e i responsabili di quegli eventi drammatici in Ucraina.
"Era un pacifista che, nei momenti in cui trionfava la via armata, insisteva che la via era la pace e la democrazia. Oggi Salvador Allende è una figura mondiale al pari di Martin Luther King, Mahatma Gandhi e altri che 'in nome dell’amore' per l’umanità furono assassinati dai mercanti di morte".
La magistratura condanna il governo italiano per il fermo illegale della nave di soccorso della Ong. Il giudice stabilisce che la Humanity ha agito in conformità al diritto internazionale soccorrendo i migranti in mare e che la Libia non è un porto sicuro per i migranti.
La Corte di Giustizia dell'UE ha stabilito che le autorità nazionali devono effettuare una valutazione degli impatti sulla salute umana prima di autorizzare l'ILVA. In presenza di gravi rischi per l'ambiente e la salute, devono sospendere le operazioni piuttosto che concedere proroghe.
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