L'evoluzione impetuosa delle «comunità virtuali», sempre più specialistiche
Le chiamavano comunità virtuali, oggi sono social networks. A metà tra casa e scuola, raccogliendo milioni di abitanti, soprattutto giovani
5 ottobre 2006 - Sarah Tobias
Un'intervista con Howard Rheingold, autore del volume «Smart Mobs»
Per lo studioso statunitense, Internet, l'etere e le infrastrutture delle telecomunicazioni sono sempre state considerate un «bene comune» da preservare dalla logica economica. Questo ha permesso la moltiplicazione delle reti sociali che hanno garantito l'innovazione tecnologica per oltre un ventennio. Per le grandi corporation quei beni comuni sono la nuova gallina con le uova d'oro. La diffusione del personal computer e dei telefoni cellulari favorisce però la fluidità dei movimenti sociali e la proliferazione delle pratiche culturali. E così la tela tessuta di notte dai «promotori» della globalizzazione viene disfatta di giorno dall'uso sociale delle tecnologie della comunicazione
17 settembre 2003 - Benedetto Vecchi
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