Taranto ha bisogno di un Primo Cittadino che si esprima attraverso tutti i poteri che la legge gli consente e non di una controfigura dello “Scrivano fiorentino” del libro Cuore
Davvero non c’è da meravigliarsi di nulla in questa città. E’ un’amara riflessione, perché se la rabbia non corroborasse il pensiero, forse rassegnarsi sarebbe cosa semplice. Emilio Riva, patron dell’Ilva, ha presentato il suo conto.
L’ex vicesindaco attacca: «Valuteremo l’opportunità di denunciare Stefàno e Florido per omissione». Per il PD invece «è prevalsa una linea riformista, non ideologica o integralista». Facciamo il punto sui rapporti fra ILVA e Comune di Taranto: eterno bivio tra il dialogo e la barricata.
«La Cassazione è chiara, ora il Comune chieda all’Ilva il risarcimento danni» L’ex vice sindaco Carrozzo parla di azioni dovute. «La stima è di competenza del giudice, ma una base di riferimento potrebbero essere i progetti per la riqualificazione del rione Tamburi»
L’ingombrante presenza Usa, la dichiarazione dello stato d’assedio a poche ore dal voto, la forza dei gruppi di pressione appartenenti all’oligarchia e ai settori più oltranzisti del cattolicesimo hanno consegnato una dubbia vittoria a Daniel Noboa nel ballottaggio del 13 aprile scorso.
Il 2 aprile 2025, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione “sull’attuazione della politica di sicurezza e di difesa comune – relazione annuale 2024”. C'è da aver paura.
Al centro dell’indagine si colloca il comando NATO FTASE di Verona, con il suo ruolo strategico nel Nord Italia durante la Guerra Fredda e le sue connessioni con l’organizzazione neofascista Ordine Nuovo, ritenuta responsabile della strage del 28 maggio 1974.
Dopo l’intervista al pacifista israeliano Maoz Inon, proseguiamo nella nostra carrellata nei retroscena dell’iniziativa "It’s now" con questo incontro telefonico con il palestinese Aziz Abu Sarah, co-organizzatore del Peace Summit, fratello “nel cuore” di Maoz e tante altre cose.
L'inchiesta giornalistica del The Times suggerisce che il sostegno del Regno Unito all'Ucraina sarebbe stato significativamente più pervasivo di quanto ammesso pubblicamente. Anche altre fonti confermano il coinvolgimento britannico nella pianificazione di attacchi alla Russia.
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