La destra politica USA attacca il nuovo presidente spagnolo Zapataro paragonandolo all'allora primo ministro Chamberlain evocando i patti di Monaco del 1938 con il nazismo. E' un attacco massiccio che passa attraverso i media e tutti i commentatori televisivi
Un gruppo di rappresentanti dei giornalisti dell' agenzia di stampa statale spagnola EFE, assicura che ebbe rapidamente l 'informazione che puntava su terroristi islamici come responsabili degli attacchi di Madrid e la nascose per pressioni del governo di José María Aznar.
18 marzo 2004 - Redazione IPS - trad. Nello Margiotta
La disinformazione sistematica del sistema televisivo spagnolo al servizio del governo di Aznar ha avuto il suo culmine nei giorni precedenti le elezioni , ma e' stato un boomerang che forse avra' un effetto educativo su tutto il sistema dell'informazione
Grande sconfitta del Partito popular di Josè Maria Aznar, vittoria del Partito socialista spagnolo di Josè Luis Rodriguez Zapatero. Fondamentale nel voto il sentimento pacifista della maggioranza degli spagnoli che ha manifestato fino all'ultimo contro la guerra in Iraq esponendo le bandiere della pace. Manifestanti hanno atteso il candidato di centrodestra Mariano Rajoy davanti al seggio elettorale e gli hanno gridato: "Fuori le nostre truppe dall'Iraq". Prodi commenta: "Questi giorni terribili ci hanno dimostrato che le ricette americane non erano quelle giuste".
La politica della guerra preventiva e permanente ha finito per rendere più insicuro e fragile questo nostro pianeta, dando alimento alla follia terroristica.
Qualcuno (Guzzanti) ha subito accusato pacifisti e nonviolenti come se fossero vicini ai terroristi perché rifiutano la guerra come provvedimento antiterrorismo. Ma noi sappiamo - e i fatti purtroppo lo dimostrano - che la guerra ripete, conferma e accresce il terrorismo. Noi condanniamo la guerra perché è un altro terrorismo, uccide e tormenta innocenti, moltiplica ingiustizia e violenza.
13 marzo 2004 - Enrico Peyretti
La società civile in prima fila nella lotta ai terrorismi e nel rifiuto della guerra
Flavio Lotti: "La condanna di questi atti aberranti deve essere ferma, netta e unanime, così come ferma, netta e unanime deve essere la reazione di tutte le donne e gli uomini amanti della pace".
No al terrorismo scegliendo la vita. Ad una società che ci chiede di uccidere o morire l’unica risposta è: VOGLIO VIVERE, VIVERE PER AMARE, NON PER ODIARE, VIVERE PER DONARE.
Sono di particolare importanza i dati di questo studio: “Il “mortality cost” delle emissioni di C02 di uno stabilimento siderurgico del Sud Italia: una valutazione degli impatti sanitari derivanti dal cambiamento climatico”
Un mini-manuale di azioni pratiche. Ogni piccola azione conta. Più persone conosceranno l'appello, maggiore sarà la pressione dell'opinione pubblica sui decisori politici. La parola d'ordine è #NoEuromissili
La guerra senza quartiere tra il blocco a sostegno di Morales e quello a favore di Arce ha finito per lacerare il partito, i sindacati e i movimenti sociali
Oggi in gioco c’è il rischio di una guerra nucleare sempre più vicina con la decisione della Nato di schierare nuovamente gli euromissili entro il 2026. Siamo all’inizio di un’escalation in quanto la Russia agirà di conseguenza. È responsabilità di ciascuno di noi prendere posizione.
17 luglio 2024 - Domenico Gallo, Fiorella Mannoia, Alessandro Marescotti, mons. Giovanni Ricchiuti, Carlo Rovelli, Alex Zanotelli
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