Ancora una volta il Comune di Taranto è stato assente ad un evento in cui si decideva qualcosa di importante, ancora una volta il Ministero della Salute non è intervenuto, ancora una volta la tutela della salute non è stata la priorità.
La politica delle buone intenzioni e pessime pratiche trova Taranto ancora una volta in prima fila tra i “cattivi” comuni. Uno studio condotto sulla popolazione di un quartiere di Forlì esposta a due impianti di incenerimento (rifiuti urbani e ospedalieri) aveva evidenziato gravi danni per la salute.
«Disapproviamo la decisione dell'Amiu di riattivare l'inceneritore di Taranto. Ancora uno scempio ambientale perpetrato ai danni dei tarantini, sull'onda mediatica dell'emergenza rifiuti».
Taranto, 50 mila euro per poter girare il film. La troupe va a Brindisi. La denuncia della regista. Il governatore Vendola: «Chiedo scusa a nome dei pugliesi». La Wertmuller: «Mi è successo anche a New York ma io amo tanto la Puglia e quando si ama... si accettano anche i difetti».
I cittadini della città pugliese chiedono che la ‘fabbrica della morte’ venga chiusa. Il referendum è il mezzo per farsi sentire. L’idea del referendum è del comitato ‘Taranto Futura’, che già dichiara “vittoria”.
Una dichiarazione del vicepresidente Mineo. “Esprimo un giudizio complessivamente positivo sull’incontro con i responsabili dello stabilimento Eni di Taranto, svoltosi questa mattina presso l’assessorato all’Ambiente.
Sembra decollare l’inchiesta avviata dal procuratore Franco Sebastio per far luce sull’ennesimo incidente accaduto all’interno dello stabilimento Eni di Taranto due giorni fa. Medesimo episodio era capitato meno di due settimane fà.
«Sindaco Stefàno, a che punto - chiedono gli esponenti del Partito democratico - è l'elaborazione del documento sui Rischi d'incidente rilevanti (Rir) di cui il Comune è a tutt'oggi sprovvisto?»
Non c'è pace nella città delle grandi industrie inquinanti. L'immagine del fumo nero dell'Eni rimane fissa nella mente come un incubo da cui è difficile liberarsi. La convivenza con i mostri “sputaveleno” che alterano il colore del cielo è insostenibile.
Due incidenti analoghi alla raffineria dell'Eni di Taranto in dodici giorni. Accertamenti della magistratura sull'Eni. Dopo gli accertamenti della Digos il procuratore deciderà se avviare formalmente una indagine
L'iniziativa del Comitato Taranto Futura bocciata dal governatore Nichi Vendola «Il siderurgico di Taranto dà lavoro diretto o indiretto a 25mila famiglie; non si vince la sfida con la globalizzazione impugnando l'arma della pizzica. Senza la grande impresa non si va da nessuna parte. E' essenziale invece l'ambientalizzazione degli apparati produttiv nel capoluogo jonico dove più acuta è la crisi ambientale»
Il black out ha prodotto una colonna di fumo densa che ha allarmato i tarantini. Decine di cittadini hanno telefonato ai vigili del fuoco, ai carabinieri e agli uffici della Circoscrizione Tamburi per segnalare la presenza della colonna di fumo. Un altro guasto elettrico si era verificato il 25 settembre. Borraccino (PDCI); I dirigenti dell’Eni riferiscano direttamente quanto accaduto in Regione.
«Aver ottenuto il referendum è un fatto molto positivo. L'eventuale chiusura dell'Ilva o quanto meno del-l'area a caldo, che è la più inquinante, farà bene alla salute collettiva. Noi chiediamo ai tarantini di esprimersi su tale quesito».
I cittadini potranno esprimersi sulla chiusura dello stabilimento Il voto ha valore consultivo. Il Comitato Taranto Futura: «Vittoria». Il comitato: «Ora sicuramente metteranno in mezzo il solito spauracchio della disoccupazione»
«E' un fatto positivo che si debba fare il referendum. Così finalmente sapremo se i tarantini veramente vogliono che l'Ilva chiuda; Io avevo già sollecitato gli uffici amministrativi a portare a termine gli adempimenti per metterci nelle condizioni di offrire ai cittadini la possibilità della consultazione diretta».
Losappio e l'opposizione: è meglio la lotta all'inquinamento. L'assessore all'Ecologia: «Rendere lo stabilimento compatibile con la salute e il territorio». Forte (Cgil): «Taranto non esiste senza l'Ilva»
I giudici amministrativi di Lecce accolgono il ricorso degli ambientalisti. Tre mesi al Comune per organizzare il voto. E mercoledì il Consiglio di Stato deciderà su un altro ricorso contro l´azienda
La strigliata all'agenzia regionale per l'ambiente è del sindaco rimasto all'oscuro, come tutti i tarantini, dell'incidente di mercoledì sera nella raffineria Eni
Il sindaco Stefàno scrive ai ministri all’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, e delle Infrastrutture, Altero Matteoli, per rilanciare lo sviluppo del porto di Taranto. «La centralità e la strategicità del porto di Taranto nel complessivo sistema portuale sono fattori pienamente riconosciuti. Va sbloccata una situazione legislativa che, così come pensata, non rende giustizia alla voglia di riscatto e alla necessità di crescita e di sviluppo economico dell’intero sistema portuale»
Il vice sindaco lancia un appello alla grande industria: «E' accaduto anche a Genova» «Non si può ricercare uno sviluppo turistico se la diossina non viene ridotta subito nei limiti europei. La Marina Militare prosegua nella iniziativa meritoria di porre i suoi beni a disposizione della comunità».
PeaceLink invia ai consiglieri comunali la "Guida al nuovo cronoprogramma ILVA". Se ne allega il testo integrale e si invitano i giornalisti a farne conoscere il contenuto.
Un successo della mobilitazione promossa da PeaceLink. E' assolutamente apprezzabile lo sforzo compiuto dal vicesindaco del Comune di Taranto, nel coinvolgimento della società civile e nella elaborazione di un Regolamento Antenne che attua la Convenzione di Aarhus in questo settore.
In un comunicato congiunto le Associazione Ambientaliste commentano cronoprogramma presentato da Ilva nell'ambito della procedura di autorizzazione integrata ambientale collegata con l’Accordo di Programma: «Un programma vago e dai tempi ingiustificatamente lunghi».
Elettrosmog a Taranto, i cittadini di Piazzale Dante, sono stanchi di pagare in termini di salute la inopportunità di questa situazione, con il dubbio poi che qualcuno stia speculando sulla loro pelle.
Il superamento è accertato, il sindaco Stefàno deve emanare un'ordinanza. Sui palazzi più alti sono installate infatti diverse antenne, fra cui quella della RAI, che emettono campi elettromagnetici (elettrosmog) oltre la norma (6 volt/metro).
Nel 2013 gli USA lo definivano un "terrorista" con tanto di proclama ufficiale. Nel 2017 hanno persino messo una taglia di 10 milioni di dollari sulla sua testa. Ora? Oggi al-Jolani è il nuovo interlocutore di Washington. Perché? Perché ha spodestato Assad, alleato della Russia.
Riportiamo qui ciò che è stata l'attività di PeaceLink per la pace, la solidarietà, la sostenibilità ambientale, la cittadinanza attiva e la cultura. Ci siamo impegnati per un’informazione migliore, per un’opinione pubblica critica e consapevole. Per costruire il cambiamento che vogliamo.
Radio 24 ha raccolto la testimonianza di Omar Badakshani: "Grazie alla mia esperienza, e alla mia lunga militanza con l’Isis e in altri gruppi jihadisti, guadagno 2000 dollari al mese, e tutto ciò che otteniamo come bottino di guerra lo spartiamo fra i nostri fratelli”.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha recentemente dichiarato che, dall'inizio della guerra, sarebbero morti 43.000 soldati ucraini, mentre altri 370.000 risulterebbero feriti. Ma i dati non tornano e, soprattutto, su di essi incombe il segreto di stato.
La Rete delle Università per la Pace (RUniPACE) si caratterizza per la promozione della riconversione, in particolare nel settore degli armamenti. E tante sono state le esperienze di studio e di proposta da parte del movimento per la pace.
Sociale.network