Sul Rapporto di Valutazione del Danno Sanitario dell'ILVA di Taranto c'era questo dato, assieme a uno stralcio dei dati dello Studio Sentieri. Il governo ha voluto evitare di dare in pasto ai giornalisti questa ricerca, rinviandone al 4 luglio la presentazione pubblica.
31 maggio 2019 - Alessandro Marescotti
Ecco di dati scomodi che sono stati presentati pubblicamente a maggio
Ben 600 bambini nati malformati a Taranto. Un dato non presentato pubblicamente ai giornalisti prima delle elezioni europee. Il dato era stato confinato in un angolino della Valutazione Danno Sanitario ILVA, che quasi nessuno ha letto. E così l'informazione non è diventata una notizia.
30 maggio 2019 - Alessandro Marescotti
Molti indigeni jonici accettarono che 21 bambini su 100 potessero essere scelti fra quelli da candidare sui Sentieri della morte
Tlaloc era il dio della pioggia. Gli Aztechi credevano che, se non fossero stati celebrati sufficienti sacrifici a Tlaloc, la pioggia non sarebbe venuta ed il mais non sarebbe cresciuto
L’inquinamento, purtroppo, non ferma la mattanza. Altre duecento pecore e capre abbattute ieri. Ancora una volta erano risultate avvelenate da diossine e pcb, «segnate», come castigo biblico, nel loro latte e nelle loro carni
Intraprenderemo qualsiasi azione legale e risarcitoria non solo nei confronti di chi ha inquinato ma anche nei confronti di tutti coloro che erano e sono a conoscenza della Situazione di Emergenza Ambientale e Sanitaria nel SIN di Taranto e nulla hanno fatto per fermare il disastro in atto
Sono di particolare importanza i dati di questo studio: “Il “mortality cost” delle emissioni di C02 di uno stabilimento siderurgico del Sud Italia: una valutazione degli impatti sanitari derivanti dal cambiamento climatico”
Un mini-manuale di azioni pratiche. Ogni piccola azione conta. Più persone conosceranno l'appello, maggiore sarà la pressione dell'opinione pubblica sui decisori politici. La parola d'ordine è #NoEuromissili
La guerra senza quartiere tra il blocco a sostegno di Morales e quello a favore di Arce ha finito per lacerare il partito, i sindacati e i movimenti sociali
Oggi in gioco c’è il rischio di una guerra nucleare sempre più vicina con la decisione della Nato di schierare nuovamente gli euromissili entro il 2026. Siamo all’inizio di un’escalation in quanto la Russia agirà di conseguenza. È responsabilità di ciascuno di noi prendere posizione.
17 luglio 2024 - Domenico Gallo, Fiorella Mannoia, Alessandro Marescotti, mons. Giovanni Ricchiuti, Carlo Rovelli, Alex Zanotelli
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