La storia è nei dettagli. Quando Bush è andato dal Papa ha lasciato fuori dalla sala la valigetta nera con i codici di lancio dei missili nucleari. Ma vi sono anche altri dettagli che Bush a Roma non ha rivelato ai giornalisti. Le forze Usa stanno traslocando dal Nord Europa e il baricentro del potere navale della Us Navy sarà spostato in Italia. Il Quartier generale di Londra - che comanda tutte le forze navali Usa in Europa - migrerà a Napoli. Il Comando della Sesta Flotta sorgerà a Taranto. La nuova "autostrada" militare Usa che passa per Milano-Solbiate Olona, Livorno-Camp Darby, Catania-Sigonella. E prevede l'ampliamento della micidiale base nucleare della Maddalena. Dietro i fumogeni della cronaca e la spettacolarità ecco i "dettagli" della visita di Bush.
Padre Kizito è intervenuto ad un incontro pubblico organizzato a Taranto dall'associazione telematica per la pace “Peacelink”, a cui ha preso parte anche il Lama tibetano Tensing Tempel.
17 maggio 2004 - www.lagazzettadelmezzogiorno.it 17/5/2004
Vi sarà la presentazione del decalogo di mobilitazione per tutti i porti a rischio nucleare. Digiuno per tutta la giornata. Tutti portino le bandiere della pace!
Abbiamo bisogno di credere che in questa città non ci siano politici ed amministratori distratti. Ci auguriamo che la Chiesa tarantina non vada a benedire la nuova base Nato. Abbiamo bisogno di credere nella vita.
29 marzo 2004 - Giovanni Matichecchia - Alessandro Marescotti
Prossimo trasferimento del Comando VI Flotta Usa a Taranto
Rifondazione Comunista a Taranto aveva sollevato dubbi sulla documentazione del Pentagono esibita da PeaceLink. E non aveva appoggiato l'iniziativa del Comitato per il NO alla base Usa. Ora cambia linea.
"La società civile deve diventare soggetto politico organizzato. Sono deluso da partiti come i Ds e la Margherita che ci avevano promesso di difendere la legge 185 sul commercio delle armi. E invece, lo dico con tristezza, non lo hanno fatto", dice il padre Alex Zanotelli, a Roma per la presentazione della «Rete italiana per il disarmo», un network che comprenderà associazioni come Amnesty international, Arci, Libera e Peacelink, movimenti cattolici di base come Pax Christi, la Rete Lilliput e sindacati come la Fim-Cisl e la Fiom.
21 marzo 2004 - Dichiarazioni raccolte da Angelo Mastrandrea
Nella città dove è prevista la costruzione della "superbase" Usa, Taranto città operatrice di pace lancia a tutta l'Italia una proposta alternativa:
- digiuno cittadino in ogni porto in cui dovesse attraccare un'unità che comporti un rischio nucleare;
- richiesta alle autorità che - per motivi di sicurezza e in relazione al pericolo terrorismo - nessun permesso di attracco in nessun porto italiano venga concesso a unità navali con propulsione nucleare e che non dichiarino di non avere a bordo armi atomiche: un incidente o un attentato avrebbe conseguenze devastanti.
- proposta di reinvestimento del 5% delle spese per armi verso l'aiuto internazionale alle popolazioni povere.
- no ai progetti militari segreti che scavalcano il Parlamento, sì alla democrazia e alla sovranità popolare.
19 marzo 2004 - Alessandro Marescotti
"In questo momento ogni speculazione sul riallineamento sarebbe inappropriata".
Al momento è prematuro parlare di decisioni prese, tanto meno su una possibile destinazione della Sesta flotta Usa, nè su un diverso ruolo nell'ambito Nato della base militare italiana di Taranto.
E' quanto ha detto a Reuters una portavoce della Sesta Flotta, interpellata dopo che un'associazione pacifista, PeaceLink, ha annunciato che da una ricerca su documenti non secretati Nato online, la base navale di Taranto risulterebbe già quartier generale della Forza (marittima) di Pronto Intervento Nato.
Crediamo che l’attenzione debba essere focalizzata principalmente su quello che c’è e non su ciò che si presume. Non vorremmo cioè, che se si dovesse rivelare priva di fondamento la notizia della requisizione del porto mercantile, perchè proprio di questo si tratterebbe, vista la consistenza della VI Flotta (41 navi, 175 aerei, 21mila fra marinai e civili), l’auspicata mobilitazione per scongiurare il rischio nucleare venisse a cadere.
8 marzo 2004 - Enzo Pilò
Conseguenze gravissime in caso di incidente atomico
L'impegno contro l'insediamento della base Nato a Taranto. Una lotta per evitare rischi alla popolazione a causa dell'inquinamento radioattivo derivante dal transito dei sommergibili nucleari. In coda il testo intergrale dell'interrogazione parlamentare (vedere NOTE).
Sul sito http://www.defenselink.mil si trovano le informazioni negate al Parlamento Italiano. Ecco il link da dove si può scaricare la mappa completa di tutti i comandi Nato (HQ) in Italia, da cui dipendono le strutture esecutive minori.
L'ammiraglio Quinto Gramellini afferma che Taranto non è diventata sede di un comando Nato. Ma la documentazione ufficiale del Pentagono - esibita da PeaceLink (http://italy.peacelink.org/disarmo/articles/art_3030.html) - smentisce la Marina Militare.
Che con il nodo C4I aumenti il peso della presenza militare della Marina USA, è sicuro, come anche attraverso di esso passeranno ordini ed informazioni di elevato carattere decisionale, sia in caso di pace che di guerra, sullo scacchiere Adriatico-Balcanico e del Mediterraneo Centroorientale.
Sulla destinazione finale c'è un vero giallo ma sembra ormai certa la ristrutturazione della presenza dello zio Sam. I ministri, però, non la discutono e si trincerano dietro il segreto militare. Rifondazione: "Il Governo continua a dire 'yes'".
26 febbraio 2004 - Checchino Antonini
Frattini ha risposto: "Preferiamo che ci sia un annuncio americano".
Padre Michele Stragapede replica a Lucio Manisco che ipotizza una smobilitazione della Sesta Flotta Usa da Gaeta: destinazione Rota (Spagna). E' una destinazione altamente improbabile in quanto Rota è sull'Atlantico. In realtà la Flotta Sesta Usa lascerà Gaeta e andrà a Taranto. Una flotta destinata al Mediterraneo non può andare nell'Atlantico... La scorsa settimana il settimanale Il Mondo ha pubblicato la notizia degli accordi fra il governo italiano e il governo Usa per attivare in Italia i comandi Nato HRF di Taranto e Milano (Solbiate Olona) in cui gli Stati Uniti portanno organizzare le proprie attività di guerra.
15 febbraio 2004 - Redazione PeaceLink
Il Parlamento era all'oscuro della decisione di creare un Comando Nato a Taranto
''Da tempo - afferma Bulgarelli - seguiamo con attenzione le manovre sospette della Marina Militare italiana e di quella statunitense attorno al porto di Taranto. Oggi il dossier di Peacelink conferma le nostre preoccupazioni".
La piazza voluta da Michele Serra e il giornale Repubblica lo scorso 15 marzo, ufficialmente “a favore dell’Europa” ma nei fatti a favore del riarmo europeo in vista di una guerra UE contro la Russia, è stata un boomerang.
Presidente del comitato New Weapons Research Group (NWEG), ha analizzato l'impatto delle armi non convenzionali nelle guerre conflitti in Libano, Iraq e soprattutto nella Striscia di Gaza. Le sue ricerche hanno denunciato le conseguenze devastanti delle guerre sulla salute delle popolazioni civili.
Peace Cloud è un'infrastruttura digitale sicura progettata per garantire la privacy e il controllo dei propri dati. Gli utenti di PeaceLink possono archiviare e condividere documenti senza il rischio di accessi indesiderati da parte di enti governativi o aziende private.
Il complesso militare-industriale analizzato in questo dossier comprende, oltre alle basi militari, anche i punti nevralgici regionali dell'industria bellica. Focalizza anche le collaborazioni accademiche con la NATO e il settore militare.
L'iniziativa del 12 aprile a Ravenna si propone di coinvolgere cittadini, associazioni e movimenti ecologisti per spingere verso una svolta radicale nelle politiche energetiche del Paese.
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