Nel 1995, durante una visita in Vietnam, Clinton si rammaricò per la sofferenza causata dalla guerra, ma non si trattò di scuse formali. Obama ha sottolineato che i leader devono prendere decisioni difficili in tempo di guerra ma ha evitato di esprimere rammarico per le azioni americane in Vietnam.
Pugile, campione mondiale dei pesi massimi. Credeva nei diritti civili e nella giustizia per gli afroamericani. Si oppose alla guerra del Vietnam, dichiarando: "Non ho nulla contro i Vietcong; nessun Vietcong mi ha mai chiamato negro".
22 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti
E' stato economista, attivista e analista militare statunitense
Divulgando i Pentagon Papers fece scoprire le bugie della Casa Bianca sul Vietnam. Si era espresso anche contro l'intervento militare in Iraq e più di recente contro l'invio di armi all'Ucraina. Aveva 92 anni.
16 giugno 2023 - Redazione PeaceLink
"Uccidi, uccidi, uccidi", urlavano le reclute per tutto l'addestramento
Il generale americano Julian Ewell era chiamato il "macellaio". La mutilazione dei nemici era tollerata. Ma perché i marines tagliavano a pezzi le vittime? Basandosi su documenti riservati e su testimoni americani e vietnamiti, Turse ricostruisce la storia. Ma ne emerge anche un lato "pacifista".
10 aprile 2022 - Alessandro Marescotti
Una foto simbolo, scattata in Vietnam l’8 giugno 1972, mobilitò il pacifismo americano
Mi si avvicinò e mi disse: «Sono stato il capitano che ha coordinato il bombardamento al napalm. Mi vuoi perdonare, Kim?». Gli tesi la mano, lo fissai dritto negli occhi e gli dissi: «Io la perdono».
Avete visto il bel film di Steven Spielberg "The Post" sulle menzogne del governo USA sulla guerra nel Vietnam? Mentre lo guardate immaginate l'Afghanistan.
In anteprima, un brano del libro di Carlo Ruta "Guerre solo ingiuste. La legittimazione dei conflitti e l'America dal Vietnam all'Afghanistan", in libreria dal gennaio 2011.
18 dicembre 2010 - Carlo Ruta
Sud-Vietnam, 16 marzo 1968. Un intero villaggio raso al suolo dalle truppe statunitensi. La storia di un massacro
Do Nam Hai è stato interpellato ed interrogato più volte in questi ultimi mesi per articoli pubblicati sul web. Reporters sans Frontières saluta il coraggio di questo cyberdissidente, che osa criticare apertamente il potere, e denuncia le pressioni di cui è vittima.
Il rivale di Bush su ogni argomento Kerry ha tre posizioni: sì, no, aspettiamo-un-po'-e-vediamo-che-succede. Lo chiamano flip flopper, uno che cambia spesso idea.
Secondo il Washington Post, "Kerry resiste alla tentazione di distinguersi da Bush con coraggiose ma irresponsabili proposte di abbandonare la missione in Iraq".
23 agosto 2004 - Redazione
Dalle alterazioni neurologiche e biochimiche ai suicidi
I reduci del Vietnam hanno presentato traumi simili alle vittime di un abuso sessuale protratto. Quelli che si sono suicidati (60 mila) sono stati più dei morti in battaglia (50 mila). Ma vi fu anche chi diventò pacifista. E chi oggi sperimenta la "pillola contro i brutti ricordi".
Oltre cento sigle associative e nove amministrazioni comunali hanno fatto propria questa mobilitazione per la pace. Il messaggio al centro della mobilitazione è chiaro: "Il piano di riarmo europeo rappresenta una minaccia alla pace e comporterà conseguenze negative per i prossimi decenni".
Il modello economico e produttivo di Taranto è nato in un’epoca in cui lo “sviluppo” era sinonimo di grande industria, produzione e occupazione. Ma nel tempo questo modello si è scontrato con nuovi paradigmi: la tutela dell’ambiente, della salute e dei diritti delle comunità locali.
Il documentario, vincitore dell’Oscar 2025 per il miglior documentario, racconta le drammatiche conseguenze dell’occupazione israeliana in Cisgiordania attraverso gli occhi degli stessi palestinesi. PeaceLink ha chiesto l’immediata liberazione del regista.
Rete No Bavaglio, insieme ad altre associazioni per la pace, tra cui PeaceLink, lancia un appello al Ministro della Cultura Giuli e al Sindaco di Roma Gualtieri, di spegnere per un'ora le luci del Colosseo in segno di lutto per i nuovi massacri israeliani in corso a Gaza, Cisgiordania e Libano.
L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) ha pubblicato il suo nuovo Rapporto mondiale sui salari. Il documento contiene un dato allarmante: i salari reali in Italia sono oggi inferiori di 8,7 punti percentuali rispetto al 2008. E i super-ricchi aumentano.
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