Il presidente ucraino vola nel Regno Unito dopo lo scontro con Trump. Quali prospettive sta costruendo per il futuro? Cosa possiamo attenderci da questa azione diplomatica? Combattere "fino alla fine" a quale conclusione porterà per il popolo ucraino? Un'analisi del labirinto diplomatico e militare.
2 marzo 2025 - Alessandro Marescotti
Uno scontro che svela l’impasse della guerra in Ucraina
Trump, rimproverato per la sua apparente morbidezza con Putin, ieri ha replicato con una frase emblematica: “Vuoi che sia duro? Posso essere più duro di qualsiasi essere umano tu abbia mai visto, potrei essere durissimo, ma così non otterrai mai un accordo, ecco come stanno le cose”.
1 marzo 2025 - Alessandro Marescotti
"I colloqui sono andati benissimo, sono molto più fiducioso", ha detto Donald Trump
Trump accusa Zelenzky di aver avuto tre anni per fare un accordo con la Russia: "Ora faccio io". E aggiunge che la guerra era evitabile "senza perdere tanti territori e senza perdere nessuna vita, ho visto immagini orribili, i campi di battaglia con cadaveri ovunque".
19 febbraio 2025 - Redazione PeaceLink
Usa e Russia si incontrano a Riad senza Zelensky e senza la von Der Leyen
Lo schiaffo all'Europa viene dalla realtà dei fatti. E' stata messa ai margini delle trattative e per ora è addirittura esclusa. Ha reagito con il vertice di Parigi che tuttavia, anziché vedere una convergenza dei paesi europei, ha registrato una ulteriore divisione sull'invio di truppe in Ucraina.
18 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti
Il caso delle diserzioni nella 155ª Brigata meccanizzata «Anna di Kiev»
Già durante l'addestramento in Francia, 50 soldati avevano disertato. Rientrati in Ucraina, le cifre sono cresciute in modo esponenziale: altri 1.700 uomini hanno disertato, abbandonando la brigata. Arrivati a Pokrovsk, nel Donbass, quelli che non hanno disertato sono stati mandati a morire.
3 gennaio 2025 - Alessandro Marescotti
Albert - bollettino pacifista dal 16 al 22 dicembre 2024
Zelensky ha ammesso che l’Ucraina non ha le forze necessarie per riconquistare la Crimea e il Donbass. Siamo di fronte al fallimento di una strategia costruita sull’illusione e sulla propaganda che i mass media hanno diffuso a piene mani intossicando l'informazione pubblica.
18 dicembre 2024 - Redazione PeaceLink
Volodymyr Zelensky agli alleati: "Ignorate le linee rosse di Putin"
Zelensky è ormai consapevole che la guerra in Ucraina sta volgendo a suo sfavore. La prolungata durata del conflitto sta esaurendo le risorse e il morale. Di fronte a questa realtà, Zelensky sembra ricorrere all'unica opzione che gli resta: coinvolgere più profondamente la NATO nella guerra.
Non sorprende che tutta questa guerra sia stata concepita male e generalmente falsamente riportata dai principali media occidentali perché l’Ucraina non ha potuto vincere questa guerra ed è così. In effetti perde da mille a duemila soldati ogni giorno a causa della morte o di ferite gravi.
Di fronte al fallimento delle sanzioni, la NATO ha cambiato approccio, dando maggiore enfasi alla dimensione militare del conflitto. Questa nuova linea strategica ha però presentato varie criticità. Punto per punto vedremo cosa è andato storto fino a ora.
20 giugno 2024 - Alessandro Marescotti
Lo abbiamo chiesto all'Intelligenza Artificiale generativa di Gemini
L'obiettivo di questo articolo è quello di individuare gli errori di Zelensky e della Nato e che hanno portato a rafforzare Putin invece che indebolirlo. Vi è poi il capitolo delle sanzioni che dovevano bloccare l'economia russa e fiaccarne la macchina bellica, cosa che non è avvenuta.
18 marzo 2024 - Redazione PeaceLink
Sono fuggiti dall'Ucraina almeno 650 mila uomini in età di combattimento
Il presidente ucraino subisce critiche crescenti dal fronte interno e anche la pressione di Olena Zelenska, la first lady. L'Economist scrive che Putin potrebbe vincere. Perché non far decidere alle popolazioni russofone dell'Ucraina il loro destino con un referendum supervisionato dall'ONU?
3 dicembre 2023 - Alessandro Marescotti
"La guerra non è in stallo, la controffensiva avanza", sostiene Zelensky
Si sta manifestando un contrasto tra il presidente dell'Ucraina Zelensky e il capo delle forze armate ucraine, il generale Zaluzhny, accusato di fare il gioco dei russi per il solo fatto di ammettere le difficoltà militari sul campo di battaglia. Il consenso al governo ucraino crolla dal 74% al 21%.
Undici partiti politici ucraini sono stati sospesi accusati di legami con la Russia dal presidente Zelenskiy. Fra questi il più grande partito di opposizione, ampiamente votato in Donbass. In passato era già stato messo al bando il partito comunista ucraino. Amnesty International aveva protestato.
Redazione PeaceLink
Monito del presidente brasiliano Lula agli Stati Uniti
Occorre invece "iniziare a parlare di pace". Il presidente brasiliano si pone alla testa del fronte dei paesi non allineati e, assieme al presidente cinese Xi Jinping, sottolinea che "il dialogo e il negoziato sono l'unica via d'uscita praticabile per risolvere la crisi ucraina"
Ieri sono andato a letto solo quando iniziavano a trapelate le prime imbarazzate e imbarazzanti ammissioni occidentali. Abbiamo rischiato moltissimo, ci sia di insegnamento per il futuro. Da ora in poi va resa esplicita la presa di distanze dalla irresponsabilità avventuriera di Zelensky.
Intervenendo online all’Australian Lowy Institute, il presidente ucraino ha detto che, per escludere la possibilità dell’uso di armi nucleari da parte della Russia, la Nato dovrebbe prevedere attacchi preventivi. Poi Zelensky ha fatto sapere di essere stato male interpretato. Ma qual è la verità?
Il discorso pubblico sulla guerra in corso si va modificando in modo rapido e sostanziale ma, al contempo, poco visibile e perciò “indolore”. Questi cambiamenti così rilevanti raramente sono oggetto di discussione in quanto tali e questo può contribuire a renderli invisibili ai nostri occhi.
1 maggio 2022 - Daniela Calzolaio
In Ucraina disertori e renitenti alla leva fuggono dalla guerra ma vengono fermati al confine
Il presidente dell'Ucraina registra crescenti insuccessi politici e militari. Paragona Putin a Hitler, evocando similitudini con lo sterminio degli ebrei e suscitando l'indignazione di Israele. Nel frattempo Zelensky mette fuorilegge i partiti filorussi. E così avvantaggia la propaganda russa.
21 marzo 2022 - Alessandro Marescotti
La strategia di Zelensky non va appoggiata perché si sta rivelando pericolosa e controproducente
La maggioranza delle persone è contro ogni avventura militare dell'Italia ed è anche contro l'invio di armi all'Ucraina. Occorre sfruttare questo vantaggio strategico per costituire ovunque comitati per la pace permanenti che diano voce all'Italia che non si mette l'elmetto.
19 marzo 2022 - Alessandro Marescotti
Questi sono giorni per ‘fare la pace’, non per schierarsi
Non voglio difendere una fottutissima linea di confine su una inutilissima mappa militare che, tempo qualche anno, finirà negli archivi di qualche società geografica a testimonianza del fallimento della civile convivenza.
Il modello economico e produttivo di Taranto è nato in un’epoca in cui lo “sviluppo” era sinonimo di grande industria, produzione e occupazione. Ma nel tempo questo modello si è scontrato con nuovi paradigmi: la tutela dell’ambiente, della salute e dei diritti delle comunità locali.
Il documentario, vincitore dell’Oscar 2025 per il miglior documentario, racconta le drammatiche conseguenze dell’occupazione israeliana in Cisgiordania attraverso gli occhi degli stessi palestinesi. PeaceLink ha chiesto l’immediata liberazione del regista.
Rete No Bavaglio, insieme ad altre associazioni per la pace, tra cui PeaceLink, lancia un appello al Ministro della Cultura Giuli e al Sindaco di Roma Gualtieri, di spegnere per un'ora le luci del Colosseo in segno di lutto per i nuovi massacri israeliani in corso a Gaza, Cisgiordania e Libano.
L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) ha pubblicato il suo nuovo Rapporto mondiale sui salari. Il documento contiene un dato allarmante: i salari reali in Italia sono oggi inferiori di 8,7 punti percentuali rispetto al 2008. E i super-ricchi aumentano.
Benigni, con la sua denuncia delle fake news russe, ha toccato un tema importante. Ma la domanda da farci è un’altra: perché i leader europei sono stati intossicati dalla loro stessa disinformazione? Paradossalmente l’Europa è stata ingannata dalle sue stesse frottole sulla "vittoria militare".
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