Come vedo la telematica
Alla richiesta di un'introduzione a questo volumetto, la mia prima reazione fu quella di rifiutare. Non solo perché mi è sempre più difficile scrivere a Korogocho dove sono sempre più "mangiato" dalla gente! Ma soprattutto perché mi sento anni luce lontano dal "mondo della telematica". Non so né battere a macchina, né tanto meno usare un computer (e questo nonostante i dieci anni passati a Nigrizia come direttore!).
Mi sento un "relitto archeologico" nel mondo della telematica. A questo devo aggiungere un profondo sospetto nei riguardi di questo nuovo mondo della telematica. Tendo molto a demonizzare certe realtà! Per me nel suo insieme è un mondo assoldato e funzionale all'Impero del denaro.
Eppure, ci ricorda il biblista americano W. Wink nel suo splendido volume Engaging the Powers: "Le Potenze sono buone, le Potenze sono decadute, le Potenze sono redimibili". Il noto biblista così si esprime: "Nel concetto biblico, le Potenze sono visibili e invisibili, terrestri e celesti, spirituali e istituzionali. Le Potenze hanno una manifestazione fisica ed esterna (edifici, personale, macchine, fax...) e una spiritualità, una cultura e personalità collettiva.
Le Potenze non sono solo la spiritualità delle istituzioni, ma anche la loro manifestazione esteriore". E Wink conclude: "La rilevanza delle Potenze per una comprensione del male strutturale dovrebbe essere chiara. Qualsiasi tentativo di trasformare un sistema sociale senza affrontare la sua spiritualità come le sue manifestazioni esterne è destinato a fallire".
Il mondo della telematica è una delle "Potenze" che oggi ci condizionano tutti, in maniera molto subdola. E' demoniaca in tanto quanto assoldata all'Impero del denaro ("la grande bestia"!). Ma è in sé positiva, se usata a favore dell'uomo, per far emergere il "nuovo". Ed è esattamente l'approccio di questo libretto che ho trovato molto bello. "Un libro - come dicono gli autori - che si affianca alle decine di altri libri già pubblicati su questo argomento, per parlare non del come, ma del perché fare telematica, con l'augurio di diventare uno strumento utile per tutti gli operatori di pace che vogliono sfruttare questa nuova opportunità di gettare un ponte tra noi e il sud del mondo".
Questi amici di cammino (che non penso d'aver mai visto, ma che sento cos' vicini) ci mettono fra le mani uno "strumento" prezioso perché davanti ai disastri umani ed ecologici, non possiamo più dire : "Non sapevo", poiché oggi abbiamo fra le mani gli strumenti più potenti che siano mai stati inventati nel corso della storia per conoscere davvero come stanno le cose". E ci dicono: "Non ci sono più scuse. La telematica può farci diventare primi attori nell'informazione, nell'azione politica, concreta, nel consumo responsabile. Sta a noi non diventare delle semplici comparse".
E da qui passano a una serie di suggerimenti molto utili: la posta elettronica, conferenze elettroniche, "redazioni virtuali", telematica di base, la comunicazione molti-a-molti, il ribaltamento dei flussi informatici...
"Il fine che vi proponiamo è quello di usare le reti di computer come uno strumento di solidarietà per aumentare la nostra consapevolezza di consumatori e di cittadini del mondo, e per gettare un ponte tra noi e i nostri fratelli sfruttati e oppressi a causa dei nostri consumi e del nostro stile di vita insostenibile". Di qui il rilancio del consumo critico, il commercio equo e solidale, i marchi di qualità Transfair e Max Havelaar, la Banca Etica (proposte operative molto valide che ho sottolineato con forza nel mio ultimo pellegrinaggio sulle strade d'Italia)... fino a Peacelink, "creatura" di questi amici che ora hanno prodotto questo libretto. Amici che penso non aver mai visto. Ma amici! Che Mistero è la vita... questa ragnatela immensa tessuta d amano invisibile... che ci fa quello che siamo. Il Mistero dei volti... degli incontri... come con voi che sento parte integrante della mia vita perché avete aperto con Peacelink delle piste importanti per resistere alla Bestia.
Vi inviterei a riscoprire anche in questo mondo della telematica la dimensione della spiritualità, della contemplazione... E' un aspetto che trovo mancante in queste pagine. Non ci può essere "resistenza" senza la dimensione contemplativa... E' tutta da inventare in questo mondo. Come lo sono le forme di resistenza più attiva... utilizzando le stesse "armi" della Bestia. Come lo "sciopero telematico" che è stato utilizzato con successo contro il Messico in appoggio al Chiapas.
Grazie per queste pagine pregne di speranza. Per chi vive, soffre e lotta, nei "sotterranei" della vita e della storia, a Korogocho, questa grande baraccopoli di Nairobi (Kenya), è di immenso conforto sentire che anche al "Nord", nel "cuore della Bestia", state organizzando la "resistenza". Grazie! Penso che gli impoveriti dal sistema e le "comunità di resistenza" nel cuore della Bestia costituiscono la speranza per un mondo "altro" da quello che abbiamo fra le mani. Ve lo ripete, pagandolo sulla propria pelle, un "relitto archeologico" nel mondo dell'informatica, al quale non rimane altro che condividere con gli oppressi la loro situazione assurda, come "grido" contro un sistema di morte . Coraggio! Resistete! Con i poveri noi resistiamo nei "sotterranei della vita e della storia".
Korogocho, 24/9/96
http://www.olografix.org/gubi/estate/libri/oi/oi.htm
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