Genova 2011, si riparte
A dieci anni dalla tragedia (io la considero tale) di Genova 2001 - quando, in occasione di un G8 (l'incontro periodico dei "grandi" della terra) che si tenne in quella città, le forze dell'ordine diedero addosso ai manifestanti che, nella stragrande maggioranza, erano pacifici - si è voluto ricordare quella storia.
Questo decennale, celebrato a Genova dal 18 al 24 luglio e arrivato dopo la grande vittoria dei referendum sull'acqua pubblica e sul nucleare, ha voluto darsi un carattere positivo: lo scopo è stato di guarire da quelle ferite e rilanciarci con forza. Anch'io sono stato a Genova per l'occasione, invitato dagli organizzatori e anche da don Andrea Gallo.
Conosco molto bene don Andrea, ma erano 26 anni che non mi recavo nella sua comunità. Mi aveva invitato nel lontano 1985, dopo le polemiche suscitate dall'editoriale di Nigrizia di gennaio di quell'anno - "Il volto italiano della fame africana" - e aveva voluto solidarizzare con la rivista e con me. In quell'occasione ebbi modo di parlare con i ragazzi, tossicodipendenti, di cui si prendeva - e si prende tuttora - cura.
Oggi, la comunità di san Benedetto al Porto è più attiva che mai. Può contare, in particolare, su una figura di donna straordinaria, di nome Lilli, che è un po' l'anima della comunità, sul parroco, 84enne, della chiesa di san Benedetto al Porto, e su don Gallo, appunto. Ogni giorno presso la comunità trovano ospitalità persone senza fissa dimora, tossicodipendenti e altri bisognosi. Voglio qui dire un grazie a don Gallo per quello che fa e per il suo tentativo di bonificare il ghetto, che ho potuto visitare.
È stato proprio don Gallo a organizzare la prima serata del decennale di Genova 2001, cui ho partecipato, il 21 luglio, al porto. Si è discusso di modelli di sviluppo e si è voluto rilanciare il movimento per salvare il pianeta, in vista degli appuntamenti di Durban (Sudafrica, dicembre 2011) e di Rio de Janeiro (Brasile, maggio 2012). La serata si è conclusa con l'annuale processione a Piazza Alimonda, luogo in cui nel 2001 fu ucciso Carlo Giuliani.
Sono state giornate ricche di incontri, con personalità del calibro di Susan George. Molto interessante è stato l'incoraggiamento vicendevole «ad andare oltre Genova, partendo da Genova». Naturalmente, si è analizzato a fondo ciò che è accaduto dieci anni fa. In particolare, è stata apprezzata l'analisi fatta da Vittorio Agnoletto e Stefano Guadagnucci nel loro libro L'eclisse della democrazia, un testo che merita veramente di essere letto e meditato. Nel libro si ringrazia la magistratura, che ha portato a giudizio e condannato gli uomini delle forze dell'ordine che si erano resi responsabili dei fatti accaduti alla caserma di Bolzaneto e alla scuola Diaz.
È stato un ritrovarsi tra chi era presente allora e un incontrare nuove forze per rilanciare l'"allarme terra". Genova 2001 aveva visto giusto. Ma eravamo ancora agli inizi del dramma che ci sta attendendo a causa del surriscaldamento del pianeta.
Il 23 luglio, il movimento ha celebrato la vittoria del referendum sull'acqua con una grande e pacifica manifestazione sul lungomare. C'erano almeno 50mila persone. La polizia ci ha preceduto, facendo chiudere tutti i negozi, convinta che sarebbe di nuovo successo il finimondo. Invece abbiamo manifestato pacificamente e ripetuto ad alta voce che, partendo dalle recenti vittorie referendarie, siamo chiamati a puntare ad altri obiettivi. Ci aspettano le conferenze di Durban sulla giustizia climatica e quella Rio de Janeiro sullo sviluppo sostenibile. Per "Rio+20", l'Onu ha convocato tutte le nazioni per tentare, dopo la conferenza Rio de Janeiro del 1992, di coinvolgere tutti nell'impegno di salvare il pianeta.
Nelle "giornate di Genova" ho avvertito con rammarico la mancanza dei movimenti cattolici, in particolare del mondo missionario. A differenza del 2001 - ricordo ancora la giornata di preghiera e di digiuno in quell'occasione - le forze missionarie hanno brillato per la loro assenza. In ogni caso, le giornate si sono chiuse con una Eucaristia concelebrata da sacerdoti e partecipata da tanta gente.
Da Genova 2011 si riparte. Con rinnovata speranza e nuovo coraggio.
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