Alex Zanotelli

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Comboniani d’Europa

1 marzo 2012
Alex Zanotelli
Fonte: Nigrizia

Ho avuto modo di partecipare, dal 7 al 17 febbraio, presso la casa comboniana di Pesaro, alla prima assemblea europea dei missionari comboniani. L’ho fatto con gioia, anche se inizialmente non ero troppo convinto. Poi ho compreso l’importanza dell’incontro, perché, come missionari, dobbiamo cominciare a capire quanto è decisivo lavorare insieme a livello europeo.
Mi sono chiesto tante volte: com’è possibile che l’Europa degli stati, costruendosi intorno ai soldi e al mercato, sia riuscita a costruire un embrione di nazione, mentre noi comboniani non riusciamo a lavorare insieme? Se c’è un’Unione europea, perché non può esserci un’unione europea dei missionari comboniani, che ha come scopo quello di annunciare il Vangelo in una realtà che è sempre più pagana?
L’idea dell’assemblea è nata lentamente, anche grazie al contributo del Gert (gruppo comboniano di riflessione teologica), e ha visto la partecipazione di tutte le province europee dell’istituto: Spagna, Portogallo, Inghilterra, Germania, Italia e Polonia, che hanno inviato cinque rappresentanti ciascuna. Ci siamo confrontati tra di noi e con membri della direzione generale. È stata una gioia immensa ritrovarci. Non ci vediamo spesso ed è bello confrontarsi tra fratelli, pur parlando linguaggi diversi e mettendo in campo esperienze missionarie differenti.
Siamo partiti dalla Parola di Dio, con l’aiuto del teologo Alberto Maggi, che ci ha davvero donato una bellissima riflessione sul Vangelo di Marco e ci ha trasmesso la gioia di annunciare la Buona Novella a questa Europa stanca.
Dopo di lui, l’economista Santo Vicari, già funzionario dell’Unione europea, ci ha sottoposto una trentina di pagine di analisi spietata dell’Europa dei mercati e ci ha parlato dell’ingegneria finanziaria che ha generato il caos in cui ci troviamo in questo momento.
Un’attenta lettura dei mass media europei ci è stata fornita da padre Giulio Albanese, direttore di Popoli e Missione, e da Sean Lovett di Radio Vaticana. Un grazie particolare va a fratel Enzo Biemmi, biblista, che si è soffermato sulle modalità di diffusione del Vangelo nell’attuale contesto europeo.
Convinti che siamo in Europa come missionari, ci siamo ripetuti che è necessario lavorare insieme, superando la tendenza che spesso ciascuna provincia ha di lavorare per conto proprio. Tre le aree prioritarie: migranti, mass media, creazione di un centro di spiritualità.
Sui migranti è in atto un primo tentativo di mettere insieme le esperienze delle diverse realtà comboniane, dato che ogni provincia europea lavora con essi. L’obiettivo è di arrivare alla creazione di una sorta di segretariato comboniano europeo, cercando di portare queste istanze al parlamento di Bruxelles, in modo che l’Europa si doti di leggi adeguate all’accoglienza e smetta di sentirsi una fortezza che teme di essere espugnata dai “nuovi barbari”.
Quello dei mass media è un ambito nel quale i comboniani sono molto impegnati. Ma è un settore che sta cambiando rapidamente e chiede progettualità, idee, investimenti. Si vuole, perciò, arrivare a costituire una comunità che si occupi di informazione attraverso il web e faccia da raccordo con tutte le istituzioni comboniane che operano nel settore.
Riguardo al centro di spiritualità, abbiamo individuato Limone sul Garda come sede.Abbiamo valutato che è necessario fare lo sforzo di avere in questo centro una comunità costituita da confratelli provenienti dalle varie province d’Europa.
Tre umili decisioni per tre piccole iniziative. Credo, però, che possano far bene a questa Europa, che ormai di cristiano ha ben poco e alla quale non dobbiamo mai stancarci di annunciare il Vangelo.

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