Alex Zanotelli

Lista La nonviolenza è in cammino

Archivio pubblico

Discorso di Alex Zanotelli - Fidenza, 18 marzo 1996 #5/12

Udada, la -sorellanza-

18 marzo 1996
Alex Zanotelli
Fonte: Cedoc - centro di documentazione per la pace
Via A.Costa, 2 - Fidenza (PR) - tel. 0524/528955

Un secondo segno di speranza nella discarica è la seconda Comunità: una Comunità bellissima, fatta soprattutto di donne. Cosa fanno? Dentro la discarica c’è sempre meno lavoro perché quello che arriva è pochissimo ed è il rifiuto dei rifiuti; i rifiuti buoni rimangono in città e i ricchi già ci mettono le mani su quelli. Allora abbiamo iniziato, attraverso amici, a contattare le grandi compagnie, i grattacieli, e adesso la seconda Comunità va a pulire i grattacieli o varie zone di Nairobi. Riesce lentamente - lentamente! - a vivere su questo guadagnandoci.

Sono piccoli segni di speranza, ma davvero è gente stupenda, che ha soprattutto un’umanità straordinaria. Questo sta aprendo vie nuove anche per i ragazzi di strada, con i quali lavora padre Antonio. Antonio sta lavorando moltissimo, soprattutto per creare punti di incontro dove questi ragazzi di strada possano essere accolti e sentirsi amati; hanno bisogno soprattutto di questo. Per loro stanno nascendo possibilità nuove per poter vivere, proprio per la pulizia in città, la raccolta dei giornali, ...

Le ragazze, l’ho detto prima, hanno ormai, come unico spazio per poter sopravvivere, la prostituzione. Abbiamo tentato di costituirle in piccola Comunità anche loro. Joan, quella ragazza che ho ricordato che si è buttata nell’acquitrino, quando è riapparsa... Mamma, che roba! E’ riapparsa la settimana dopo... Abbiamo chiesto per tutta la giornata alla polizia di portare via il corpo che galleggiava sulle acque (con le braccia distese, sembrava una croce galleggiante). Nulla da fare... Alla sera abbiamo chiesto ad alcuni ragazzi di trascinarla verso riva. Ancora la polizia non arrivava, siamo andati giù nel cuore della notte con alcuni cristiani. E non dimenticherò mai la preghiera su quel corpo. Il catechista ha fatto una preghiera davvero incredibile. Ha detto: "Signore, perdonaci! Perché se questa ragazza s’è buttata dentro è colpa nostra. Ecco il risultato del peccato che viviamo qui a Korogocho".

Joan era una di quelle che avevano formato la Udada, la -sorellanza-. Fanno croci come questa, che porto proprio in solidarietà con loro, fanno collane, per cercare di tirarsi fuori dal ciclo della prostituzione. Abbiamo 50 o 60 ragazze che in buona parte sono già uscite ed è questo un altro tentativo importante per rimetterle in piedi.

Poi vi ricordo i ragazzi Kindugu, una squadra criminale che si è trasformata in Piccola Comunità. Ho raccontato prima a chi sostiene questo gruppo del Kindugu che il cammino è durissimo ma andiamo avanti tentando lentamente di rimettere in piedi questi ragazzi.

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