“E i suoi non l'accolsero…..”
“Venne fra i suoi , ma i suoi non lo hanno accolto “, racconta il Vangelo di Giovanni. “ Non c’era posto per lui nell’alloggio”, narra il Vangelo di Luca: Gesù nasce fuori la città e morirà fuori la città. E anche oggi continua a nascere fuori, nei bassifondi, nelle periferie, nei quartieri degradati delle grandi città dove vivono gli esclusi, i rifiuti, gli avanzi e gli” scarti creati- come afferma Papa Francesco- dalla dittatura di un’economia senza volto e senza uno scopo veramente umano.” Gesù continua a nascere fuori dalle metropoli sfavillanti di luci di Natale ,che è diventata la più grande festa mondiale del mercato.Gesù nasce fuori dalla Napoli bene , nei corpi stremati di oltre 3mila senza fissa dimora ,e in buona parte napoletani. (Ieri è morto per freddo uno di loro, proprio qui vicino a Piazza Cavour). Nasce fuori nei campi Rom di Napoli e dintorni dove vivono almeno quattromila di loro in situazioni di incredibile degrado. (Nel campo di Cupa Perillo, a Scampia, in questi giorni di freddo eccezionale, la Municipalità ha tolto l’elettricità e l’acqua! Senza parlare della situazione infernale del campo rom di Giugliano!).Nasce fuori nella carne viva di migliaia di profughi e migranti che vivono ai margini di questa metropoli, affrontando quotidianamente il razzismo della gente ‘perbene’. Nasce fuori negli oltre tremila profughi morti negli ultimi mesi dello scorso anno, tentando di attraversare il Mediterraneo che è ora il Cimiterium nostrum. Nasce fuori quando il governo Renzi decide di sospendere l’operazione Mare Nostrum che ha salvato migliaia di vite sostituendola con l’operazione Triton gestita da Frontex che ha come unico scopo la difesa dei confini della Fortezza Europa. (Una decisione dichiarata irresponsabile da un ventaglio di associazioni laiche e cattoliche perché l’Italia si “sottrarebbe al dovere di trarre in salvo persone che si trovino in pericolo di vita”)Nasce fuori quando la UE decide di bloccare l’arrivo dei profughi costruendo campi di raccolta nei paesi di transito come la Libia (in piena guerra civile!) o nei paesi di origine come l’Eritrea o il Sudan (con regimi sanguinari!). E’ il cosidetto Processo di Khartoum. (“E’ inaccettabile che il negriero di ieri- ha scritto il vescovo S. Agrelo di Tangeri- sopravviva nei governi che oggi tornano a incatenare la libertà degli africani, subordinandola agli stessi interessi e allo stesso potere oppressivo”). Nasce fuori , quando si fanno lauti guadagni (“più della droga”) sulla pelle degli immigrati e dei rom, come è avvenuto a Roma e non solo. Gesù nasce fuori da questo nostro Sistema economico-finanziario che permette al 20% della popolazione mondiale di consumare il 90% dei beni prodotti e permette agli 85 uomini più ricchi di possedere l’equivalente di tre miliardi e mezzo dei più poveri. E per difendere lo stile di vita di pochi spendiamo in armi quasi cinque miliardi di dollari al giorno. E con le armi facciamo guerre che stanno divorando mezzo mondo, in particolare il Medio Oriente.
Per questo, come ogni anno, ho celebrato il Natale, con la messa di mezzanotte, fuori, nella stazione ferroviaria di Piazza Garibaldi a Napoli, luogo dove si ritrovano e vivono gli ‘scarti’ della nostra società. Come regalo di Natale abbiamo annunciato la prossima apertura di una parte dell’Albergo dei Poveri (costruito dai Borboni proprio per i poveri), per i senza fissa dimora. Un momento intenso di preghiera solidale con gli impoveriti. “Signore, fà che quelli dalla pancia piena- ha pregato un marocchino- ascoltino quelli dalla pancia vuota.”
Scrivo queste poche righe per il Natale delle Chiese d’Oriente, che lo celebrano il 7 gennaio, anche loro fuori. Queste Chiese, più antiche di tutte le nostre Chiese occidentali, vivono oggi un “Natale di fuoco”, di grande sofferenza, di persecuzione, di emarginazione. Noi puntiamo il dito sull’ISIS (Stato Islamico) e sul fondamentalismo , ed è vero, ma è altrettanto vero che anche noi siamo responsabili di questo disastro. Dobbiamo ammettere che l’ISIS è emerso dai fuochi della guerra, dell’occupazione, dei massacri, della tortura… “Noi dobbiamo , prima di tutto -scrive il noto pastore americano Jim Wallis- confessare e ammettere le politiche occidentali che hanno contribuito a farci arrivare al disastro attuale, per poi pentircene”. Noi saremo solidali con quelle Chiese del Medio Oriente ,che domani celebreranno il Natale, solo se noi cristiani d’Occidente ci pentiremo delle nostre politiche imperiali e ci impegneremo sulla strada della giustizia per arrivare alla pace. Solo così insieme potremmo cantare:
“Pace in terra agli uomini che Egli ama”
Alex Zanotelli
Napoli, 6 gennaio 2015
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